È attesa nelle prossime ora la decisione della Consulta sulla costituzionalità della legge elettorale della Camera, il cosiddetto Italicum. I tredici giudici si sono riuniti in camera di consiglio nella mattina del 24 gennaio, e la sentenza dovrebbe essere emessa entro il giorno successivo.

Le opposizioni – Lega Nord e Movimento 5 stelle hanno annunciato nei giorni scorsi che la priorità è il ritorno immediato alle urne. Matteo Salvini ha affermato che la sentenza deve essere immediatamente applicabile: «La Corte deve dare agli elettori una legge con cui si possa votare già a maggio. C’è bisogno di un Parlamento e di un Governo legittimi e credibili che facciano in fretta».

Grillo: «Legge omogenea» – Beppe Grillo dal suo blog invoca il “Legalicum”: secondo il comico genovese, la decisione dei giudici deve essere considerata legge elettorale, direttamente applicabile. Per sua stessa natura non potrà esserne messa in dubbio la costituzionalità e, per rispondere ai timori del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sull’armonia tra le leggi elettorali, ha aggiunto: «Per votare subito è sufficiente adattare il “Legalicum” anche al Senato, per avere una legge omogenea per le due Camere».

Corte Costituzionale

Le correnti nel Pd – Partito Democratico e Forza Italia frenano sull’eventualità di elezioni immediate. Nel centrosinistra ci sono almeno due correnti di pensiero: chi vorrebbe votare entro l’anno e chi nel 2018. Matteo Renzi spinge per le elezioni nel 2017, soprattutto se la Consulta dovesse eliminare il ballottaggio e le candidature ma salvasse il premio di maggioranza. Anche con la richiesta di armonizzare le leggi di Camera e Senato, il segretario democratico si riterrebbe soddisfatto. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha sottolineato che prima di andare al voto bisognerà attendere le motivazioni della sentenza, che evidenzieranno le indicazioni della Corte.

Forza Italia aspetta Strasburgo – Intanto a Strasburgo la Corte europea dei diritti dell’uomo deve sentenziare sul ricorso mosso dai legali di Silvio Berlusconi contro la legge-Severino, che lo estromette dalle cariche pubbliche. Lunedì 23 gennaio il presidente della Corte, l’italiano Guido Raimondi, ha ammesso che la sentenza potrebbe essere emessa entro la fine dell’anno, motivo per cui fino ad allora Forza Italia potrebbe non insistere sulle elezioni anticipate.