Cecile Kyenge

Il ministro per l'integrazione Cecile Kyenge conferisce la simbolica cittadinanza a 200 bambini stranieri delle scuole milanesi (fonte: Ansa)

Contestazioni e attacchi da parte di Forza Nuova al ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge, arrivata a Pesaro per la consegna della cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati. Nella notte tra il 27 e il 28 maggio il disegno di una mano insanguinata è comparsa di fronte al Teatro Rossini, dove si tiene la cerimonia. Fn critica duramente la Kyenge, «un ministro che ha pubblicamente elogiato la poligamia, detto che la clandestinità non è reato, promesso agli immigrati quote riservate nella pubblica amministrazione, ricongiungimenti di massa e pensioni senza versamenti».

Anche la Lega Nord ha organizzato una protesta in Piazza del Popolo a Pesaro contro le proposte del ministro Kyenge sullo ius soli e a favore del mantenimento del reato di clandestinità. Polemiche anche per il luogo scelto dalla Questura per la manifestazione: «È davvero singolare e grave che l’unica opposizione al Governo Letta sia letteralmente ‘confinata’ in un luogo lontano da quello richiesto, per impedirle di manifestare il proprio dissenso alle proposte e dichiarazioni di un ministro della Repubblica», si legge in un comunicato della Lega.

Non solo contestazioni, però. Ad accogliere Kyenge anche molti applausi. «Per me è un segnale positivo. Quell’applauso per me dice molto. È l’applauso dell’Italia migliore, che risponde a tutto quello cui io ho deciso di non rispondere. In questo momento ci sono 20 proposte di legge depositate in Parlamento. E questo testimonia che c’è una richiesta di cambiamento. Il mio compito è sostenere questo percorso». Sull’assegnazione della cittadinanza, Kyenge risponde: «Si deve tenere conto dei requisiti della permanenza nel territorio e dell’aver frequentato le scuole. Sarà il Parlamento a decidere sulla nuova legge, ma nel frattempo voglio richiamare la vostra attenzione sull’esistenza di questo problema. Non risolverlo determina solo il peggiorare delle cose».

Cecile Kyenge risponde anche alle accuse, mosse da Fn, di difendere la poligamia: «Io sono nata in una famiglia poligamica, e non si rinnegano mai le proprie origini. Ma questo non vuol dire condividere quell’idea».

Angela Tisbe Ciociola