Eva Klotz

Eva Klotz

Grillo spaventa l’Alto Adige, che coglie l’occasione per un rinnovato appello contro l’Unità nazionale. «L’Alto Adige deve abbandonare l’Italia», è la provocazione lanciata da Eva Klotz, leader del Sud-Tiroler Freiheit (Libertà per il Sudtirolo), partito italiano dal sito solo in tedesco. Allarme che sarà anche la missione guida della settima ricandidatura di Eva Klotz al consiglio provinciale di Bolzano. L’auspicio secessionista, sia pure frenato dalla puntualizzazione «finché ciò sarà possibile con mezzi democratici», non è mai apparso più urgente alla pasionaria sudtirolese. Il motivo? Grillo e «il timore della nascita di una sorta di dittatura, ovvero di uno Stato pseudo-democratico guidato da un ‘uomo forte’, oppure di un’Italia in disgregazione fuori dall’Europa», ha spiegato all’Ansa. Il suo partito organizzerà quest’autunno una sorta di referendum autogestito per l’autodeterminazione.

Non è la prima volta che in Alto Adige si fanno insistenti le voci di una possibile “secessione”. L’ultimo precedente risale al dicembre dell’anno scorso, quando Eva Klotz invitò il Partito Popolare Sudtirolese a «riflettere su un futuro senza Roma». Ma ora il tempo stringe, «soprattutto dopo le ultime affermazioni di Grillo che sogna il 100 per cento e che non esclude che la gente possa scendere nelle strade». «Grillo – ammette Klotz – all’inizio mi pareva simpatico, ma alcune delle sue battute sono inaccettabili e pericolosissime. La storia ci insegna che spesso queste tendenze vengono sottovalutate».

Dopo 30 anni passati nel consiglio bolzanino, Klotz sente di non aver ancora concluso il suo lavoro. «La mia missione, l’autodeterminazione dell’Alto Adige, non è ancora compiuta». E adesso potrebbe essere arrivata a un punto di svolta.

Lucia Maffei