Spineto

Foto di gruppo dei ministri all'abbazia di Spineto

Nei documenti ufficiali era chiamato «raduno informale di governo». Quasi subito è diventato «lo spogliatoio». Solo quando era ormai conclusa la riunione nell’abbazia ha assunto un carattere sacro. «Lo spirito di Spineto» è quello evocato da Enrico Letta a conclusione dei lavori del fine settimana in provincia di Siena con i suoi ministri. L’auspicio del premier è che la concordia raggiunta a fatica, con i membri dell’esecutivo fuori dalla campagna elettorale, perduri anche tra i banchi di Palazzo Chigi. L’obiettivo è far superare al governo gli “scossoni” degli ultimi giorni, come la discussa partecipazione di Alfano alla manifestazione di Brescia, per mettere in pratica quattro
priorità: lavoro, casa, semplificazioni e agevolazioni, riforme. Con una scadenza esatta, cento giorni, altrimenti si va a casa.

Per prima cosa il Consiglio dei ministri affronterà le questioni di Imu e rinnovo della cassa integrazione in deroga. Il ministero dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, sta effettuando un «lavoro di coordinamento» con gli altri ministeri interessati per arrivare ai decreti. Sul lavoro le priorità saranno «i giovani e chi ha perso il posto» e la questione sarà «portata alla discussione dei nostri partner in vista del Consiglio europeo di giugno», ha detto Letta in conferenza stampa. Altre riforme, come quella della giustizia, il governo le affronterà ma si tratta di temi «a più lunga gittata».

Concorda il vicempremier Alfano, per il quale in questi due giorni di raduno informale «non sono stati certo superati problemi che ci sono da vent’anni, ma il governo non si farà sopraffare da questi problemi». Così prescrive lo spirito di Spineto. «Le cose ci si dicono dentro, con una discussione interna anche dura, si assumono dentro le decisioni e poi si portano avanti», ha spiegato Letta. E sembra quasi una preghiera.

Lucia Maffei