Amici come prima. Dopo il duello nell’urna, per centrosinistra e centrodestra è ora di firmare la tregua e mettersi insieme al lavoro. Da Palazzo Chigi, dove la mattina dell’11 giugno si è tenuta una riunione di maggioranza, arriva l’annuncio di un “decreto del fare”. Attese importanti misure economiche, con il tema del lavoro e la crescita della piccola e media impresa al centro dell’attenzione. “Dobbiamo recuperare 500mila posti di lavoro persi a causa della crisi nell’arco di due anni”, è l’indicazione del capogruppo Pdl alla Camera Renato Brunetta. Defiscalizzazione la parola d’ordine, ma il programma prevede anche semplificazioni e liberalizzazioni. Un pacchetto che dovrà essere confezionato in poco tempo, in maniera che venga varato prima del vertice europeo dei prossimi 27 e 28 giugno.
Il nodo da sciogliere riguarda le coperture necessarie per il decreto. Dove reperirle? Brunetta si limita a rispondere: “Le risorse si devono trovare ed oggi il governo ha deciso sul rilancio dell’economia che va in parallelo alle riforme costituzionali”. L’ex ministro della Pubblica Amministrazione ha poi indicato gli obiettivi in cima ai desideri del governo: stop all’aumento Iva a luglio e cancellazione dell’Imu da attuare entro il 31 agosto. “Due scadenze già fissate”, come precisa il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini. Ma per ora “è presto per dare risposte, servono risorse”.
L’agenda di governo non verrà dunque condizionata dai risultati elettorali, come lo stesso Franceschini sottolinea: “È assolutamente sbagliato trasferire i risultati delle amministrative sui contenuti dell’azione dell’esecutivo. Il Pd da un lato e il Pdl dall’altro mettono in campo, giustamente, le proprie richieste e su queste il governo fa sintesi”. Si attendono ora le proposte dei gruppi parlamentari. Adesso come non mai, dovranno andare d’amore e d’accordo.
Francesco Paolo Giordano