Oltre tremila gli emendamenti alla legge di stabilità che saranno esaminati a partire da martedì dalla commissione Bilancio alla Camera. Oltre duemila sono stati presentati dalla maggioranza. Circa 900 quelli dell’opposizione, e si contano anche proposte bipartisan. Irpef, tasse sulla casa e cuneo fiscale gli argomenti più importanti. Vediamoli nel dettaglio.

Esenzione dal pagamento dell’Irpef per i redditi più poveri
Un emendamento bipartisan alza la cosiddetta “No tax area” a coloro che dichiarano 12 mila euro annui, spostando il tetto esistente fissato a ottomila euro. E’ una modifica che riguarderebbe circa due milioni di lavoratori dipendenti e due milioni e 600 mila pensionati in più rispetto a coloro che già beneficiano dell’esenzione. Ci sono dubbi, però, sull’effettiva possibilità di copertura di questa  misura.

Imposte sulla casa, il balletto delle sigle
Via la Trise, che dovrebbe esordire nel 2014, arriva il Tuc (Tributo unico comunale). E’ quanto accadrebbe se passasse l’emendamento del Pdl che mira a liberare i proprietari delle prime case dalla parte patrimoniale della Trise, che così come concepita inizialmente raggruppa la Tasi (tassa sui servizi indivisibili offerti dai comuni) e la Tari (tassa sui rifiuti). Nel testo attuale la prima viene pagata a partire da un’aliquota dell’1 per mille, mentre la seconda viene determinata, come per la vecchia Tarsu, sulla base della superficie della proprietà. Se passasse l’emendamento del Pdl dal Tuc sarebbero esenti le prime case, i terreni agricoli e i fabbricati rurali. L’aliquota massima su base patrimoniale sarebbe dell’8,1 per mille. Affittuari e proprietari di prime case pagherebbero una tassa sulla componente dei servizi a partire da un’aliquota dell’1,5 per mille che salirebbe al 2,5 per mille per i proprietari della seconda casa.

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La sede del ministero dell’Economia

Cuneo fiscale, meno destinatari ma più vantaggi
La proposta del Pd Giorgio Santini interessa i lavoratori con redditi tra 15 mila e 20 mila euro annui, assicurando loro circa 200 euro netti in più in busta paga. Un emendamento a firma Pdl mira invece a raddoppiare le risorse per il taglio del cuneo fiscale detassando il salario di produttività.

Rendite finanziarie più tassate
L’emendamento presentato da esponenti del Pd aumenta la tassazione sulle rendite finanziarie passando dall’attuale 20 al 22 per cento. E’ una misura pensata per garantire la copertura delle modifiche alla tassa sui rifiuti.

Tracciabilità, limiti più alti
Passare dagli attuali mille a cinquemila euro come limite massimo per i pagamenti in contanti. E’ la misura contenuta nell’emendamento a firma Pdl, nonostante le indicazioni contrarie del ministro Fabrizio Saccomanni che vede in un limite basso un mezzo per contrastare l’evasione fiscale e il riciclaggio.

Pensioni, aggancio all’inflazione e contributo dalle pensioni d’oro
Dal Pd arriva la proposta di riagganciare le pensioni tra i duemila e i tremila euro all’inflazione e di chiedere un contributo per i pensionati che ricevono oltre 90 mila euro annui. Il Pdl ha presentato due emendamenti per chiedere lo sblocco della rivalutazione delle pensioni basse. Il contributo per le cosiddette pensioni d’oro dovrebbe partire, secondo la proposta fatta dal Pdl, da una certa soglia e solo per chi ha meno di 67 anni.

Proposta bipartisan sull’obbligo di Opa
La vicenda dell’acquisizione di Telecom da parte di Telefonica è ancora una ferita aperta. Da qui un emendamento bipartisan che prevede l’obbligo di presentare un’offerta pubblica di acquisto (Opa) per chiunque acquisisce il controllo di fatto di una società, anche se l’acquisto di capitale ordinario è compreso tra il 15 e il 30 per cento.

Francesco Loiacono