Italicum

Andare avanti. “Anche da solo, con le forze di maggioranza”. È questa la linea di Matteo Renzi sulla nuova legge elettorale. Fare la riforma con Berlusconi non è più l’unica soluzione. E così l’accordo di febbraio – il famoso “Patto del Nazareno” – diventa qualcosa di simile a una sfida. O il leader di Forza Italia accetta le nuove condizioni sull’Italicum o il governo andrà avanti con le proprie forze.

L’11 novembre Berlusconi incontrerà il comitato di Presidenza di Forza Italia proprio per decidere dell’accordo. Ma l’accordo va ritrovato anche dentro il suo partito e per questo sarà decisivo l’incontro tra l’ex premier e Raffaele Fitto, che guida l’opposizione interna. Il 12, invece, poco prima della direzione Pd, Berlusconi tornerà a vedersi con Matteo Renzi.

Del nuovo Italicum Berlusconi dovrà digerire sia l’abbassamento della soglia di sbarramento, che lui voleva all’8% e che ora invece è fissata al 3%, sia l’inserimento delle preferenze. Una concessione di Renzi al Nuovo Centro Destra, che infatti festeggia: “Le preferenze sono un grande risultato di Ncd che le ha sempre chieste – ha detto il capogruppo del partito alla Camera Nunzia De Girolamo – e le soglie al 3% dimostrano la tenuta della maggioranza”.

Inoltre, il nuovo testo della legge elettorale, già approvato dalla maggioranza di governo, prevede il ballottaggio sotto il 40% e un premio di maggioranza che assegnerà 340 deputati a chi vincerà le elezioni. Per quanto riguarda i tempi, il Presidente del Consiglio punta a riavviare il cammino dell’Italicum in Senato entro questa settimana, così da farlo arrivare in aula entro la fine dell’anno: in questo modo, alla Camera il testo arriverà a febbraio, pronto per l’approvazione.

Chiara Baldi