Matteo Renzi chiede il ritorno al Mattarellum

Matteo Renzi chiede il ritorno al Mattarellum

Una maggioranza inedita per fare la legge elettorale. Con Renzi e il Pd a fianco di Movimento 5 Stelle e Forza Italia. È questo uno degli scenari che sembra prendere quota nell’infinito dibattito sulle regole del voto.

Matteo Renzi è tornato sull’argomento il 15 dicembre scorso, quando è diventato ufficialmente segretario del Partito Democratico, ma ha tenuto coperte le sue carte. Il sindaco di Firenze potrebbe voler anticipare le motivazioni della Corte costituzionale sulle correzioni al Porcellum e riproporre in tempi rapidi il ritorno al Mattarellum. Cioè la legge in vigore fino al 2005, che prevede un sistema maggioritario a turno unico. E quella che vorrebbero Grillo e Berlusconi.

A rimaner tagliato fuori dall’accordo sarebbe così il Nuovo Centrodestra del vicepremier Angelino Alfano. Che conferma: «Il confronto con Renzi non sarà facile né scontato». E ribadisce il secco no del suo partito sul ritorno alla vecchia legge elettorale: «Ci opporremo a qualsiasi tentativo di ritorno al passato. Il Mattarellum non ci piace, meglio, molto meglio il sistema in vigore nei comuni per eleggere il sindaco».

All’interno di Forza Italia, chi benedice l’inedita e temporanea alleanza è Renato Brunetta, capogruppo alla Camera. «Questo Parlamento non rappresenta l’Italia: il Mattarellum è lo strumento più immediato che si possa utilizzare. Si è detto favorevole Grillo, si è detto favorevole Renzi, siamo favorevoli noi, le tre grandi forze che esistono nel Paese sono favorevoli, anche se i centristi vecchi e nuovi non sono d’accordo, ce ne faremo una ragione».

Ma il partito di Berlusconi non sembra tutto allineato sul tema e tra i dissensi c’è anche quello di Gianfranco Rotondi, ex ministro e parlamentare Forza Italia: «Non voterò per il ritorno al Mattarellum. Non è che d’ora in poi Forza Italia deve decidere ogni cosa in base a quello che dice Alfano per fare il contrario. Sul no al Mattarellum capita che Alfano abbia ragione: è una pessima legge e con l’emendamento Renzi il centro-destra esce dal Parlamento».

Giorgia Wizemann