Foto tratta da nuovasocieta.it

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Potrebbe essere davvero la fine per il Porcellum. Ma forse arriverà solo nel 2014. La legge elettorale è infatti all’esame della Corte Costituzionale, chiamata ad esprimersi sull’ammissibilità o meno del ricorso presentato da un avvocato di 79 anni, Aldo Bozzi. Tre i punti contestati: il sistema delle preferenze e delle liste bloccate, che impedirebbero ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti. Il premio di maggioranza senza soglia minima. Il sistema diverso di attribuzione dei seggi, su base nazionale per la Camera e regionale per il Senato.

«Il Porcellum – spiega l’avvocato Bozzi durante l’udienza pubblica – lede il diritto di voto. Con questa legge è stato soppresso il diritto di scelta individuale dell’elettore». A prendere la parola è stato anche l’avvocato Felice Carlo Besostri, un altro dei legali dei ricorrenti: «Non abbiamo mai preteso che la Consulta dettasse le regole sostituendosi al legislatore. L’irrazionalità del Porcellum, però, è evidente – continua Besostri –  e risulta dagli esiti stessi delle ultime elezioni, dove il partito con il 29,5% dei voti ha preso ben 340 seggi. Molti di più del partito con il 29%, quindi solo con uno 0,5% in meno».

Se la Corte dichiarasse incostituzionale il premio di maggioranza e questo decadesse, resterebbe in piedi una legge proporzionale con soglia di sbarramento all’ingresso. Per quanto riguarda le liste bloccate, dicono gli avvocati, sarebbe sufficiente eliminare dalla legge l’obbligo di fare un solo segno sulla scheda elettorale.

I tempi della Consulta potrebbero comunque essere molto lunghi e la decisione potrebbe slittare anche al 2014. La data più probabile è il 14 gennaio prossimo, quando la Consulta dovrà discutere dell’ammissibilità del referendum sulla geografia giudiziaria. Nel caso in cui la Corte Costituzionale dovesse accettare il ricorso, non è detto che decida di annullare del tutto il Porcellum e decidere quindi un ritorno al Mattarellum. Oppure potrebbe dare solo alcune indicazioni, in attesa che la riforma della legge elettorale approdi finalmente in Parlamento. In ogni caso sarebbe un fatto eccezionale anche il semplice giudizio di ammissibilità: sarebbe, infatti, la prima volta per un’istanza presentata da privati cittadini e non dalle istituzioni.

Angela Tisbe Ciociola