«Posso garantire che all’inizio del 2019 la nuova legge sulla legittima difesa arriverà in Parlamento». Sono le parole del Vicepremier Matteo Salvini all’indomani dell’approvazione del decreto sicurezza e dei fatti di Monte San Savino. Poche ore dopo la morte del ventinovenne moldavo Vitalie Tonjoc, ferito a morte dal gommista Fredy Pacini dopo l’intrusione del ladro nella sua azienda, il ministro dell’Interno continua ad esprimere solidarietà al commerciante toscano e coglie la palla al balzo per annunciare l’iter e i tempi del disegno di legge passato in Senato il 24 ottobre. Prima si approverà la legge di Bilancio, ma subito dopo si discuterà alla Camera di un provvedimento da sempre caro alla Lega il cui leader ha ribadito che «non è possibile essere indagati in un paese civile per aver sparato al buio senza mirare temendo per la propria vita, dopo aver subito numerosi tentativi di furti».

Il ddl-  Il caso Pacini, indagato per eccesso colposo di legittima difesa, rientrerebbe proprio nelle fattispecie affrontate dalla nuova legge. L’articolo 52 del Codice Rocco, il Guardasigilli dei governi Mussolini, riconosce la legittima difesa a chiunque subisca un’aggressione sempre che la reazione sia proporzionata all’offesa. L’articolo 1 del ddl prevede che basti il pericolo percepito per riconoscere sempre la proporzionalità. L’articolo 2 va invece a modificare l’articolo 55 del Codice penale che punisce chi nell’offesa o reazione vada oltre i limiti stabiliti della legge. Con il nuovo provvedimento si esclude la punibilità di questi soggetti, con l’attenuante di aver agito ”in condizioni di grave turbamento”. In più c’è un sostanziale inasprimento della condanna per rapinatori e ladri: in caso di furto in appartamento, sarà possibile ottenere la sospensione condizionale della pena solamente dopo aver completamente risarcito la vittima per i danni causati. Inoltre viene elevata a 4 anni la sanzione massima per violazione di domicilio. Per il furto e lo scippo invece gli anni di carcere massimi salgono rispettivamente a 6 e 7. L’ultimo punto del ddl riguarda il Codice di Procedura penale dove viene data la massima priorità  ai processi che riguardano i delitti  o le lesioni personali di tipo colposo. Infine ogni qualvolta il giudice riconosca la legittima difesa viene riconosciuto il gratuito patrocinio, cioè lo scarico delle spese processuali, anche a favore di coloro nei cui confronti “sia stata disposta l’archiviazione o il proscioglimento o il non luogo a procedere”.