Letta-Saccomanni

Il premier Letta e il ministro Saccomanni durante le comunicazioni alla Camera

L’Italia con le carte in regola potrebbe avere un ruolo di primo piano nel rilancio dell’Europa. Enrico Letta ne è convinto nonostante «ombre» come la decisione della Corte Costituzionale tedesca, la chiusura della televisione pubblica greca e una moneta unica non ancora autonoma. Ma «se l’Europa si ferma è perduta», sintetizza il premier parlando nell’Aula di Montecitorio. L’intervento anticipa il giro di consultazioni con i leader dei partiti della maggioranza – sul tavolo il nodo dell’Imu e del rinvio dell’Iva – in vista del Consiglio dei Ministri e la partenza per il Consiglio Europeo di Bruxelles.

Il primo appuntamento è funzionale al secondo. Il premier annuncia l’approvazione di un «pacchetto per il lavoro» che prevede agevolazioni «per chi assume a tempo indeterminato», più una serie di provvedimenti da prendere nei prossimi mesi per dare attuazione al piano Ue “Garanzia per i giovani”.

È proprio l’occupazione giovanile l’argomento che più sta a cuore al premier, quello che rivendica come suo personale successo. Forte di aver portato il tema in Europa e di un Paese ormai formalmente uscito dalla procedura di infrazione, Letta si sente pronto per un atteggiamento più battagliero. A Bruxelles «ci attende un duro confronto», ma bisognerà rifuggire «qualunque soluzione al ribasso». Pronti per il semestre di presidenza europeo, che toccherà all’Italia nella seconda metà del 2014.

Lucia Maffei