E alla fine arrivò pure il turno di Matteo Renzi. Seduto insieme ad Angelino Alfano davanti all’ultima fatica editoriale di Bruno Vespa. Succede così che anche il rottamatore alla fine si adegua a uno dei riti più consolidati della politica: la passerella per la presentazione dell’ultimo libro del conduttore di quella che è stata ribattezzata la “terza Camera”, ossia Porta a porta. In fondo, negli ultimi vent’anni non c’è stato Presidente del Consiglio che abbia negato la sua presenza alla tradizionale pubblicazione prenatalizia. Per ora solo Enrico Letta rappresenta un’eccezione.
Da compassati ministri – indifferentemente di formazione cattolica o comunista – a leader amanti delle barzellette, tutti si sono sempre prestati alle interviste di Vespa, per raccontare i retroscena della politica. Se nel 1994, quando l’Italia si riprendeva dalle macerie di Tangentopoli e Silvio Berlusconi faceva la sua discesa in campo, la parola d’ordine era Il cambio – Uomini e retroscena della nuova Repubblica, quest’anno è su Sale, zucchero e caffè che punta il conduttore nel titolo, con l’ambizione di raccontare l’Italia “da nonna Aida alla Terza Repubblica”.
Gli anni passano, le “repubbliche” si susseguono, ma il rito natalizio della politica sembra rimanere uguale a se stesso. Se in questo 2013 i protagonisti sono Matteo Renzi, nuovo segretario del Pd, e Angelino Alfano, l’ex delfino di Berlusconi alla guida del Nuovo centrodestra, nello stesso ruolo nel 2003 c’erano il Cavaliere e il Professore. In realtà Silvio Berlusconi anche quest’anno, nonostante la decadenza da senatore, non è stato escluso dal giro di affollate presentazioni del libro, lui che in passato non è mai mancato. E che tra aneddoti, polemiche e barzellette, ha spesso contribuito a trasformarle in evento mediatico. Anche Romano Prodi, seppur in percentuale minore, si è lasciato intervistare da Bruno nazionale.
L’Italia cambia, e Vespa si adegua. Così, dalla Grande muraglia, titolo del saggio del 2002, dedicato alla politica dell’era berlusconiana, la Piazza si scontra con il Palazzo. E dieci anni dopo ecco che gli slogan dei 5 Stelle diventano la novità da raccontare.
Leggi elettorali da cambiare, alleanze da stringere o da rompere, riforme da fare: gran parte di tutto questo è passato davanti alle telecamere, convocate sempre numerose alle presentazioni di Vespa. E anche in quest’ultima occasione è alla destra e alla sinistra del conduttore che i leader dei due partiti che sostengono l’attuale maggioranza hanno discusso delle priorità dei prossimi mesi. Così, alla fine, anche Renzi, colui che «non logora, ma strappa», come ha più volte detto di sé, non si è sottratto alla cerimonia editoriale. Che sopravvive, quindi, anche alla sua rottamazione.
Giorgia Wizemann