Beppe Grillo

Beppe Grillo, leader del Movimento 5 stelle

“Sono qui nel lettino, mi hanno messo a letto in casa mia, non vogliono che abbia dei sussulti. Mi hanno coperto con quei plaid scozzesi. Siamo diventati la prima forza in assoluto in tre anni, senza soldi, senza aver mai accettato un rimborso”. Forse neanche Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, si aspettava un risultato così eclatante per la sua creatura politica.

Dalle urne, l’invasione dei “grillini” arriva implacabile sul parlamento italiano: l’M5s conquista alla Camera oltre otto milioni di voti, supera di circa 40.000 preferenze il Pd e diviene il primo partito italiano con il 25,55 per cento. A questo risultato si aggiunge quello ottenuto al Senato, dove le cifre dell’exploit dell’M5s parlano di oltre sette milioni di voti, seconda forza in termini numerici dopo il Pd ma terza, in generale, per quanto riguarda il conto dei senatori: 54.

A questo punto, l’attesa per il risultato delle Regionali di martedì pomeriggio assume i contorni di una festa, comunque andrà a finire.

L’affermazione del M5s determina, indirettamente, una situazione di ingovernabilità, soprattutto al Senato. Se alla Camera la coalizione di centrosinistra potrà contare su una maggioranza risicata per via del premio assegnatole in virtù dei 124.000 voti in più ottenuti rispetto al centrodestra (che, in termini percentuali, significano lo 0,32 per cento in più), al Senato nessuna coalizione è in grado di raggiungere i 158 voti necessari per governare. Situazione che apre la strada a possibili larghe intese, contro cui è arrivata la pronta dichiarazione di Grillo: “Faranno un governissimo pdmenoelle – pdelle. Noi siamo l’ostacolo. Contro di noi non ce la possono più fare, che si mettano il cuore in pace”.

In totale saranno 162 gli onorevoli che faranno, per la prima volta, il loro ingresso in Parlamento. L’età media è di circa 35 anni, con la presenza di diversi under 30 e molte donne – 17 erano in cima alle liste delle 31 circoscrizioni totali.  Sono tutte facce estranee alla vecchia politica, a quella Terza Repubblica che per Grillo è giunta alla fine.

Ci si interroga su come la loro inesperienza potrà condizionare la partecipazione ai lavori parlamentari, e se l’entusiasmo e la passione prevarranno sui limiti nella conoscenza dei processi legislativi. Indubbio è però il ruolo di “cani da guardia” che Beppe Grillo sembra avere in mente per loro, come si evince dalle sue parole indirizzate agli altri membri che si siederanno a Montecitorio e Palazzo Madama: “Aspettateci in Parlamento, sarà un grandissimo piacere potervi osservare. Mi sono chiesto dove ci collocheranno nell’ambito del Parlamento, spero dietro ognuno di voi.”

Tutte le forze politiche che vagheggiano alleanze con il M5s sono avvertite: non potranno fare i conti senza Grillo.

 

Francesco Loiacono