Giorgio Napolitano

Il capo dello Stato Giorgio Napolitano

Nessun governo a termine e nessuna forzatura da parte del Colle in direzione del presidenzialismo. La nota diffusa dal Quirinale il 6 giugno arriva dopo le ultime polemiche sulle riforme istituzionali e il pericolo dell’autoritarismo che l’elezione diretta del Presidente della Repubblica rappresenterebbe.

A spingere il Colle a prendere posizione è stata l’intervista di Silvia Truzzi a Barbara Spinelli, pubblicata sul Fatto Quotidiano. Nell’articolo, Spinelli parlava di una data di scadenza imposta dal Colle al Governo: «Dove sta scritto che il Presidente determina in anticipo, ignorando le Camere, la durata dei governi?».

«Si continua ad accreditare il ridicolo falso di un termine posto dal Presidente della Repubblica alla durata dell’attuale governo – scrive il Quirinale nella nota -. E ciò nonostante quel che egli aveva già detto in proposito la sera del 2 giugno ai giornalisti». In occasione della Festa della Repubblica Giorgio Napolitano era già stato incalzato sulle tempistiche del nuovo esecutivo. Il Presidente aveva indicato come termine adeguato per il completamento delle riforme diciotto mesi. «Non ho affermato in nessun modo che per il 2 giugno dell’anno venturo debbono essere state approvate le riforme, mentre si è previsto che siano approvate entro la fine dell’anno. Certamente, di qui a un anno si capirà a che punto siamo, e se è reale la scadenza – che dobbiamo assolutamente riuscire a far rispettare – dei diciotto mesi. E si capirà se l’Italia si è data una prospettiva nuova più serena e sicura».

«Naturalmente non dirò nulla né stasera né successivamente sui contenuti delle riforme istituzionali – ha chiarito Napolitano nell’intervista di pochi giorni fa -, tantomeno quelle che chiamano in causa le prerogative o le modalità di elezione del Presidente della Repubblica. Resterò assolutamente neutrale».

Angela Tisbe Ciociola