Per alcuni è una diarchia, per altri no. Alla fine l’intesa tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte è stata raggiunta. Missione compiuta per i sette “saggi” pentastellati che ieri pomeriggio, 11 luglio 2021, hanno ottenuto un accordo tra i due. Definito il nuovo volto del Movimento 5 Stelle: Grillo resta il garante (ma con meno influenza sui gruppi parlamentari) e Conte «l’unico titolare responsabile dell’azione politica».  Per certo hanno trovato un compromesso per ricomporre una frattura che sembrava insanabile.

L’annuncio – Dopo una mediazione lunga nove giorni, è arrivato l’annuncio del reggente del Movimento 5 Stelle Vito Crimi. «Grillo e Conte hanno definito in modo concordato la nuova struttura di regole del M5S. Il Movimento si dota così di nuovi ed efficaci strumenti proiettando al 2050 i suoi valori identitari e la sua vocazione innovativa», ha detto Crimi su Zoom, davanti all’assemblea straordinaria dei parlamentari, riunita per discutere sulla riforma della Giustizia. «Determinante è stato il contributo scaturito dal lavoro svolto dal comitato dei “sette” che Grillo e Conte ringraziano», ha aggiunto il reggente.

Le regole – Grillo nominerà il Comitato di garanzia che tra i suoi poteri conta la possibilità di sfiduciare il capo politico. Non solo, il garante nominerà anche il Collegio dei probiviri, cioè l’organo che ha facoltà di sospendere o espellere gli iscritti del Movimento e che decide le sanzioni disciplinari. Conte invece sarà il leader in pectore e a lui spetterà la segreteria politica, nel caso in cui sarà eletto presidente. Insieme i due sceglieranno anche il tesoriere. Ora la palla passa al voto degli iscritti per la scelta del nuovo Statuto, della Carta dei Valori e poi della guida politica, che avrà il compito di rilanciare un Movimento in costante calo di consensi.

Le reazioni – L’ex premier si è detto contento per l’esito dei colloqui: «Sono pienamente soddisfatto dell’accordo raggiunto con Grillo, con il quale in questi giorni ho avuto modo di confrontarmi direttamente più volte. Ora ci sono tutte le condizioni per partire: piena agibilità politica del presidente, netta distinzione tra ruoli di garanzia e ruoli di azione politica, entusiasmo e chiaro sostegno al progetto politico». «Questa intesa è il frutto della volontà di tenere unito il Movimento», ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, uno dei principali artefici dell’azione dei “saggi”. «Grillo e Conte si sentiranno nei prossimi giorni per definire insieme gli ultimi dettagli», ha confermato il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli. «È una bella notizia – ha commentato la sindaca di Torino Chiara Appendino, che nei giorni scorsi si era schierata con Conte – Adesso speriamo che velocemente si possa procedere con il nuovo percorso del Movimento». Ma reazioni positive arrivano anche dal Partito Democratico, che a causa della rottura nel M5S aveva temuto per la sopravvivenza di una possibile alleanza di sinistra. A parlare ad Agorà su Rai3 è stato il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti. L’ex segretario del Pd si è detto contento per l’accordo raggiunto tra Grillo e Conte, un’intesa che apre alla formazione di un’alternativa al campo di centrodestra.

La prescrizione – Il primo banco di prova per il nuovo Movimento sarà quello della Giustizia. Un tema spinoso che ha creato tensioni e malumori tra i parlamentari. È stato Patuanelli a difendere il suo lavoro e quello Di Maio, D’Incà e Dadone nella squadra di Governo per mantenere il cuore della riforma dell’ex Guardasigilli Alfonso Bonafede: «Ci siamo assunti la responsabilità. Fare barricate in Consiglio dei Ministri significa arrivare a un testo peggiore e nessuna possibilità di incidere in Parlamento». Conte invece è pronto a dare battaglia contro la riforma Cartabia della prescrizione: «È inaccettabile in linea di principio e impraticabile rispetto alla situazione in cui versano gli uffici giudiziari italiani». «La riforma Cartabia è sbagliata – ha commentato l’ex ministro della Giustizia Bonafede – c’è il rischio di isole di impunità. È una battaglia che dobbiamo portare avanti con determinazione».