“Il Movimento 5 stelle chiede un mandato pieno dal presidente della Repubblica per potersi presentare in Parlamento, esporre il suo programma di Governo, per chiedere il voto di fiducia.”. Questa la posizione letta dai capigruppo grillini alla Camera e al Senato, Vito Crimi e Raffaella Lombardi, al termine della consultazione con il capo dello Stato. Passano alcuni minuti e sul blog arriva un’ulteriore precisazione dal capo politico del movimento, Beppe Grillo: “Nessuna fiducia a governi politici o pseudo tecnici con l’ausilio delle ormai familiari “foglie di fico” come Grasso.”

Questa la decisione, dopo un incontro di un’ora con Giorgio Napolitano, che la delegazione del M5S , ha presentato davanti ai giornalisti. Chiusura totale dunque per la possibilità emersa in questi giorni che i cinque stelle potessero appoggiare un governo formato da persone esterne al sistema politico degli ultimi vent’anni. Dopo i voti ricevuti da Pietro Grasso, ex capo della direazione nazionale antimafia, per la presidenza del Senato da parte di alcuni senatori cinque stelle, era emersa l’ipotesi che – con figure “nuove” e di rottura a guidarlo – fosse possibile un esecutivo costruito intorno a precisi punti programmatici. Anche le dichiarazioni di apertura rilasciate da alcuni parlamentari grillini facevano ben sperare.

Ma Beppe Grillo, con un post nel suo blog, già domenica 17 marzo, aveva chiuso ogni possibilità di dialogo con le forze politiche in Parlamento e definito i cinque stelle che avevano dato il loro voto a Grasso dei “dissidenti”. Linea di chiusura che poi è stata confermata giovedì 21 marzo all’incontro con il Presidente della Repubblica Napolitano. Alle consultazioni era presente anche lo stesso Grillo, che però non si è prestato ai microfoni dei giornalisti insieme a Crimi e Lombardi.

Tra i punti del programma su cui chiedere la fiducia del Parlamento, ci sono il referendum sulla permanenza dell’euro, la riduzione delle reti tv pubbliche a una, la legge sul conflitto d’interessi, l’abolizione dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali, l’impignorabilità della prima casa e l’eliminazione di Equitalia. Se quest’agenda non sarà messa alla base di un nuovo governo, “il MoVimento 5 Stelle sarà forza di opposizione e chiederà la presidenza delle Commissioni del Copasir e della Vigilanza RAI”, hanno spiegato i portavoce.

Andrea Zitelli