Più tasse sugli extraprofitti, no all’obbligo del Pos per spese inferiori a 60 euro e nuovi correttivi su “Opzione Donna”. Parte la discussione in Parlamento sulla manovra finanziaria 2022, ma le incognite su tempi e coperture non mancano. La legge di bilancio deve essere approvata entro il 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio e i margini di cambiamento sono pochi. Eppure, la discussione in aula non si prospetta semplice. Forza Italia, ad esempio, è intenzionata a sfruttare il tesoretto da 500 milioni di cui la maggioranza dispone per ottenere di più.

Camera dei deputati

Interno della Camera dei deputati a Montecitorio (Fonte: Wikimedia Commons)

Extraprofitti – Prende forma la riscrittura della tassa sugli extraprofitti introdotta da Mario Draghi. Il governo Meloni prevede un “contributo di solidarietà” del 50% sul reddito 2022 che supera almeno del 10% la media del periodo 2018-2021. La misura coinvolgerà circa 7mila aziende, per un incasso totale di oltre 2 miliardi e mezzo di euro.

Contanti – Novità in vista anche sull’uso delle carte di pagamento. Per acquisti inferiori ai 60 euro, i commercianti potranno rifiutare il pagamento via Pos senza incorrere in sanzioni. Si raddoppia, quindi, il limite di 30 euro previsto nella prima bozza della manovra. Il provvedimento va nella direzione opposta rispetto alle norme attuali, che vincolano i commercianti ad accettare le carte bancarie per qualsiasi cifra, e non piace al Codacons che lo definisce “una presa in giro” per i consumatori. L’esenzione dal POS per compere contenute si aggiunge al nuovo tetto al contante, che dal 1 gennaio passerà da mille a cinquemila euro.

“Opzione Donna” – L’uscita dal lavoro anticipata sarà confermata nel 2023, ma con criteri più stringenti. “Opzione Donna” resterà disponibile per le donne che assistono il coniuge o un parente di primo grado non autosufficiente. Potranno uscire prima dal lavoro anche le donne con un’invalidità di almeno il 74% e quelle che hanno perso il lavoro o che sono dipendenti di aziende con un tavolo di crisi aperto. Chi soddisfa uno di questi requisiti potrà andare in pensione a 58 anni con 35 di contributi. Per le altre l’età sale a 60 anni, anche se è previsto uno sconto di un anno per ogni figlio (per un massimo di due).

Partite Iva – Per contrastare il fenomeno delle “partite Iva fantasma”, il governo ha inserito nella manovra un vincolo su aperture e chiusure: per riaprire una partita Iva chiusa in precedenza dall’Agenzia delle Entrate servirà una garanzia bancaria di almeno 50mila euro per tre anni.

Altri provvedimenti – La seconda versione della legge di bilancio ha ritoccato il budget della sanità, incrementandolo di 2 miliardi di euro (di cui 1,4 miliardi destinati alle bollette delle strutture sanitarie), e ha introdotto un fondo per il contrasto del consumo di suolo con una dotazione di 10 milioni di euro per il 2023. Altre novità riguardano l’esenzione dal pagamento dell’Imu per i proprietari di case occupate, fortemente voluta dalla Lega, purché abbiano presentato denuncia, e l’obbligo di fattura per le vendite online. Confermato l’aumento delle accise sui tabacchi, che si tradurrà in un aumento di 40 centesimi per ogni pacchetto di sigarette. Previsti risparmi dal settore pubblico per 140 milioni. I tagli interesseranno soprattutto il ministero della Giustizia, dal quale arriveranno risparmi dal taglio delle carceri per 9,5 milioni. Dall’Agenzia delle Entrate arriveranno altri 25 milioni che saranno recuperati grazie al taglio delle sedi dislocate sul territorio e alla digitalizzazione dei servizi.