La Manovra economica 2019 del governo si avvia verso la procedura di infrazione. Mercoledì 21 novembre la Commissione europea per gli affari economici sarà chiamata a esprimere un parere definitivo sulla legge di bilancio italiana e non sembra credibile che il giudizio possa cambiare rispetto alle richieste di modifica già arrivate a Roma da Bruxelles.

Il Vicepremier Luigi Di Maio, dopo un incontro con gli studenti dell’Itis  di Pomigliano d’Arco, ha provato a smorzare il clima di apprensione: “La procedura d’infrazione sui conti non mi preoccupa, in Europa sanno tutti che il nostro obiettivo è portare avanti questa legge di bilancio con reddito di cittadinanza e quota 100”. Le sue parole fanno eco a quelle del collega Vicepremier Matteo Salvini, che nella giornata di ieri si è detto convinto della disponibilità dell’Ue a realizzare ciò che rappresenta “un bene per gli italiani”.

Situazione e scadenze – Il parere in arrivo da Bruxelles sarà l’inizio di una procedura che potrebbe portare alle sanzioni vere e proprie, ma la Commissione mercoledì non potrà fare niente di più che lanciare un avvertimento. L’infrazione si può formalmente proporre solo dopo l’approvazione definitiva del disegno di legge di bilancio da parte del Parlamento. Già ottenuto il consenso alla Camera, entro il 31 dicembre la manovra dovrà passare in Senato. Solo a quel punto potrà essere aperta la procedura, verosimilmente con la riunione successiva dell’Ecofin (Consiglio economia e finanza), prevista per il 22 gennaio.

Dialogo e rischi – Reddito di cittadinanza e quota 100 non sono ancora provvedimenti di legge, se dovessero essere modificati il rischio infrazione potrebbe essere scongiurato. Il vicepremier Di Maio ha aperto al dialogo con Bruxelles, promettendo corpose dismissioni del patrimonio pubblico, tagli agli sprechi e clausole di salvaguardia sul deficit.

Ma le preoccupazioni dell’Europa riguardano anche le stime di crescita dell’economia. Secondo il governo italiano il pil, nel 2019 crescerà dell’1,5 percento. Una previsione che secondo l’Europa è troppo generosa.

Polemiche sull’emendamento – Intanto il parlamento deve ancora occuparsi dei più di 3mila e 700 emendamenti arrivati sulla manovra dalle opposizioni e dai fuochi incrociati della maggioranza. Quello che ha scatenato le maggiori polemiche è stato proposto dal Movimento 5 stelle e riguarda la gratuità dei preservativi per gli under-26, per italiani e richiedenti asilo. Una proposta che non ha trovato d’accordo la Lega.

Ieri è arrivato il dietrofront del capogruppo del M5s alla Camera, Francesco D’Uva, che in una nota ha fatto presente: “L’idea merita attenzione, ma per il momento è destinata a non avere riscontro”.