Domenica 24 Novembre si è svolto a Roma un vertice informale tra i leader dell’attuale maggioranza di governo e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. La presenza del ministro, confermata anche dal comunicato ufficiale di Palazzo Chigi, era necessaria per concordare una linea comune e condivisa sulla manovra: «I leader hanno dato mandato al ministro Giorgetti di valutare la praticabilità di alcune proposte su politiche sociali, forze dell’ordine e settori produttivi» si legge nel testo diffuso dal governo dopo la riunione a cinque tra Giorgetti, Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Mauriszio Lupi.
Le misure in discussione – Il testo della legge di bilancio è già in esame alla Camera dei Deputati, pronta ad essere “assaltata” dai parlamentari a colpi di emendamenti di ogni tipo. Il compito che la presidente del Consiglio Meloni sembra aver affidato a Giorgetti è quello di tenere il testo quanto più possibile vicino alla linea del governo, con misure condivise da tutta la maggioranza. Quando l’esecutivo dovrà condensare le modifiche fatte in Parlamento nel suo consueto maxi-emendamento, un unico articolo da migliaia di commi che diventerà legge dopo il voto finale, i conti dovranno essere chiusi e le discussioni finite. Il rinnovo dei contratti delle forze dell’ordine è l’unica proposta ben definita tra quelle comunicate, mentre il più generico riferimento alle «politiche sociali» potrebbe riguardare aumenti per la sanità, anche alla luce dello sciopero di medici e operatori sanitari del 20 novembre. Il taglio della tassazione Irpef per il cosiddetto ceto medio, sostenuto soprattutto da Forza Italia, sembra invece non essere più all’ordine del giorno per mancanza di copertura finanziaria. La misura doveva essere finanziata dal concordato preventivo biennale con le partite Iva, che però ha registrato un numero di adesioni ampiamente inferiore alle aspettative. Dovrebbe invece essere confermata la riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro, prorogando quanto deciso per il 2024.
La maggioranza – Se il focus dell’incontro è stato la manovra, le questioni politiche aperte sono ancora molte. Le deleghe dell’ex ministro Raffaele Fitto, nominato commissario e vicepresidente esecutivo nella nuova Commissione europea, rimarranno probabilmente in capo alla presidenza del Consiglio fino alla fine dell’anno, mentre sull’autonomia differenziata prosegue lo scontro interno alla maggioranza. Il coordinatore nazionale di Forza Italia e vicepremier Antonio Tajani ha riunito una commissione per valutare l’applicazione della riforma costituzionale, suscitando critiche tra gli esponenti della Lega tra cui il presidente della Lombardia Attilio Fontana che ha espresso indignazione verso chi contrasta la riforma e «anche con Forza Italia nel caso la pensino così».