MARINO

«Abbiamo interrotto questa melma affaristica e criminale. Adesso siamo nelle condizioni di ricominciare». Il sindaco di Roma Ignazio Marino rompe la strategia del silenzio e annuncia: «Io non ho mai cambiato idea, sono qui per stare fino al 2023».

Pulizia, senso civico, impegno. Marino resta Marino, va avanti e rilancia. L’occasione per «spingere il tasto reset» sul Campidoglio stamane alla conferenza con i vertici Ama per il risanamento dell’azienda municipalizzata dei rifiuti di Roma. Alla città «invasa di topi e clandestini» prospettata da Beppe Grillo in un tweet choc (poi cancellato e corretto) in cui invocava dimissioni immediate, il chirurgo taglia ogni rapporto con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Nessun contatto ancora fra i due. Solo provocazione. Il Partito Democratico è spaccato. «Se fossi Marino mi interrogherei seriamente sull’ipotesi dimissioni»: la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi invoca una riflessione seria sull’ipotesi di scioglimento per infiltrazioni mafiose della Capitale, «un’onta per la nazione». Ma alle critiche che bolla come “ingenerose”, Marino risponde: «l’intervento si giudica alla fine». Nel 2023.

Elisabetta Invernizzi