Il Presidente della Repubblica all'inaugurazione del Salone Internazionale del Libro di Torino (14-18 maggio)

Il Presidente della Repubblica all’inaugurazione del Salone Internazionale del Libro di Torino (14-18 maggio)

Più libri, più liberi. Parla di futuro e di valori il discorso con cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inaugurato il 14 maggio il Salone Internazionale del Libro. A Torino, il Capo dello Stato ha toccato tanti argomenti, dall’editoria alla crisi, ma ha voluto lasciare un messaggio molto ampio. «Leggere non è solo una ricchezza privata, è una ricchezza per la società, è un bene comune: è un antidoto all’appiattimento, è ossigeno per le coscienze. Leggere ha a che fare con la libertà e con la speranza».

Arrivato all’aeroporto di Caselle a bordo di un Falcon 900, si è diretto in mattinata al Lingotto di Torino, il polo fieristico della città. Ad accoglierlo, il sindaco Piero Fassino e il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, insieme agli organizzatori dell’evento: Rolando Picchioni ed Ernesto Ferrero. «La crisi non ha risparmiato libri e carta stampata», ha detto Mattarella durante la presentazione del festival. «Ci sono tanti segni meno e tanti posti persi, ma stanno crescendo nuove professionalità e nuovi spazi si aprono». Non bisogna abbandonarsi al pessimismo che talvolta eccede in Italia, ma «volgere il nostro sguardo al futuro». Il capo dello Stato ha citato poi Expo, una «grande occasione per il Paese».

Il Presidente della Repubblica ha sottolineato anche i temi economici legati al mondo dell’editoria. Si è detto felice del passo avanti che ha fatto l’Italia, che con la Legge di stabilità 2015 ha portato l’Iva per gli eBook al 4%, come per i libri di carta. «Può diventare una regola condivisa da tutta Europa, o comunque spero che non venga ostacolata». Ha anche parlato del rapporto tra le leggi economiche e quelle culturali. «Il mercato va affrontato con rispetto, ma i valori del mercato non sono i soli a cui tutto deve conformarsi. Non si vive soltanto del qui e ora e il profitto non è solo quello monetario».

Infine Mattarella ha ricordato i problemi nella tutela del diritto d’autore in un mondo governato da internet. «Il futuro è nelle nostre mani – ha concluso il Capo dello Stato – e il mio augurio al Salone del libro è l’augurio all’Italia che vuole dire la sua, che vuole promuovere il bene comune, che non si rassegna alle difficoltà ma ha in animo di superarle».

Michela Rovelli