Energia e migrazione. Sono questi i punti chiave dell’accordo bilaterale Unione Europea- Egitto, firmato domenica 17 marzo al Cairo dalla presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen e dal capo di stato egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Bruxelles finanzierà oltre sette miliardi di aiuti e sovvenzioni per far fiorire l’economia egiziana e contrastare la migrazione illegale. Ad accompagnare von der Leyen anche la premier Giorgia Meloni che ha siglato un pacchetto di oltre dieci memorandum con l’Egitto.

Gli accordi – Un sostegno finanziario pari a 7,4 miliardi in tre anni. Di questa somma, 5 miliardi saranno prestiti finalizzati a stabilizzare l’economia egiziana, oltre 1 miliardo sarà impiegato in investimenti, 600 milioni saranno a fondo perduto di cui 200 saranno destinati alla gestione della migrazione. La trattativa Ue-Egitto si chiude con una stretta di mano e con un nuovo accordo in tasca. Con la guerra in Medio Oriente, lo Stato africano ha per il vecchio continente “un ruolo geostrategico unico e vitale”, si legge nella dichiarazione congiunta. In cambio del sostegno economico, l’Egitto si impegna a cooperare con l’Unione Europea per contrastare la migrazione illegale, attraverso la lotta ai trafficanti di esseri umani e la protezione delle frontiere. Il modello dell’accordo è lo stesso di quello realizzato con la Tunisia a luglio 2023. Il Memorandum aveva previsto un iniziale stanziamento di 105 milioni di euro per la gestione dei flussi migratori, oltre ad altri 150 milioni per sostenere il bilancio tunisino, alle prese con una grave crisi economica.

I presenti – Ad accompagnare al Cairo von der Leyen anche altri 4 leader Ue: Nikos Christodoulidis (Cipro), Alexander de Croo (Belgio), Kyriakos Mitsotakis (Grecia), Karl Nehammer (Austria). La premier Giorgia Meloni ha utilizzato l’Egitto per inaugurare la Cabina di regia sul Piano Mattei, un piano strategico per la costruzione di un nuovo partenariato tra Italia e Stati del Continente africano. Agricoltura, sostegno alle piccole e medie imprese e cooperazione sanitari. Sono alcuni dei temi che hanno riguardato gli oltre 10 memorandum d’intesa con l’Egitto.

Caso Regeni – Gli accordi con il Paese di al-Sisi hanno sollevato critiche nei confronti di Meloni. Il governo egiziano finora non è stato collaborativo sul caso Giulio Regeni, l’omicidio del giovane ricercatore italiano commesso tra gennaio e febbraio 2016 in Egitto. Imputati al processo, iniziato a Roma pochi mesi fa, sono quattro agenti della National Security egiziana, accusati di aver sequestrato, torturato e ucciso Regeni. Si sta procedendo in contumacia, poiché gli imputati risultano irreperibili. La magistratura egiziana non ne ha fornito gli indirizzi di residenza, né ha concesso ai magistrati italiani di essere presenti agli interrogatori. «Siamo andati avanti a fare quel che dobbiamo fare», ha detto Meloni sulla questione. E ha aggiunto: «C’è un procedimento giudiziario che sta andando avanti e continueremo anche a tentare di ottenere qualcosa in più».