La sera del 31 gennaio 2024, il bar “Magritte” dell’hotel Amigo di Bruxelles è rimasto chiuso: «Festa privata». In realtà, intorno alle 22:30, nello storico albergo – dove la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alloggia ogni volta che è a Bruxelles – è arrivato il primo ministro ungherese Viktor Orbán. La festa privata è stata di fatto un incontro tra i due leader sovranisti: l’occasione per fare il punto sulla vicenda di Ilaria Salis, 39enne italiana attualmente sotto processo in Ungheria per un presunto attacco a due neonazisti ungheresi. Meloni e Orbán si trovano nella capitale belga per il Consiglio europeo straordinario di giovedì 1 febbraio.
Le parole di Orbán su Salis – Le immagini di Salis con le mani e i piedi incatenati durante un’udienza a Budapest hanno suscitato grande indignazione nell’opinione pubblica italiana. Sembra, però, che durante l’incontro al bar “Magritte”, Orbán abbia rassicurato Meloni sul trattamento che riceverà la cittadina italiana. «L’unica cosa che posso legittimamente fare nel caso di Ilaria Salis è esercitare influenza affinché riceva un trattamento equo», ha dichiarato Orbán, aggiungendo che il sistema giudiziario ungherese è indipendente dall’esecutivo.
Polemiche politiche – Sul caso Salis le critiche non si sono rivolte solo al governo di Budapest, ma anche a Roma. Per le opposizioni, il ritardo con cui le istituzioni italiane si sono mosse si deve anche all’imbarazzo della premier Meloni nel dover manifestare il proprio risentimento verso Orbán, con cui Meloni sta cercando di istaurare un’alleanza politica in vista delle prossime elezioni europee. Critiche a Meloni sono arrivate anche dal vicepremier leghista Matteo Salvini che, in Europa, sembra voler scavalcare a destra la leader di Fratelli d’Italia, partito amico-nemico della Lega: sapendo che la premier ha degli obblighi istituzionali che le impongono di fare pressioni su Orbán, Salvini starebbe cercando di incaricarsi del ruolo di difensore del leader ungherese.
Querela a Salvini – «È sorprendente che Salis sia stata presente in occasione di manifestazioni violente, a Budapest come a Monza. Mi permetto di dire che non sarei felice se Salis fosse l’insegnante di mia figlia», ha dichiarato Matteo Salvini. «A seguito delle dichiarazioni lesive della sua reputazione, abbiamo deciso di querelarlo per diffamazione», ha detto Roberto Salis, il padre della 39enne in carcere a Budapest da quasi un anno. La famiglia Salis ha deciso di querelare per diffamazione anche i giornalisti Giuseppe Brindisi e Alessandro Sallusti. Sulla vicenda di Ilaria Salis si muove anche il ministero degli Esteri. L’8 febbraio, il ministro Antonio Tajani terrà, prima alla Camera e poi al Senato, un’informativa urgente sul caso della detenuta.