Marco Pannella ha criticato il decreto "svuotacarceri" annunciato dal governo (foto: Ansa)

L’Italia dovrà risolvere l’emergenza carceri e lo deve fare in fretta. Prima che la confermata condanna della Corte europea inflitta al nostro Paese per le condizioni disumane di sovraffollamento comporti delle sanzioni. Il governo ha messo in campo un’ipotesi di pene detentive non carcerarie o addirittura della sospenzione del procedimento con la successiva messa alla prova. Nel corso della seduta fiume della Commissione Giustizia alla Camera tenutasi nella notte tra il 18 e 19 giugno sono state esaminate più di 200 emendamenti alla proposta di legge in materia. In fine è stato approvato quello del governo, che prevede, tra l’altro, la detenzione domiciliare per i delitti puniti con reclusione fino a sei anni. L’emendamento è stato approvato coi voti del Pd e del Pdl, mentre la Lega ha fatto l’ostruzionismo e anche il Movimento 5 Stelle ha votato contro.

Positiva la valutazione di Danilo Leva, parlamentare e presidente Forum Giustizia del Pd, che sottolinea  il ruolo del suo partito: Ottimo il lavoro svolto in Commissione soprattutto dal Partito Democratico che con celerità e spirito costruttivo ha consentito l’approvazione della proposta di legge”. Per Leva si tratta di una proposta di legge che “avvicina il sistema penale italiano a quelli più avanzati”. Non sarebbe così per la Lega Nord, che parla delle “gravi conseguenze” che comporterebbe la strada della messa alla prova per i carcerati. Nicola Molteni, capogruppo in Commissione Giustizia a Montecitorio, esprime la sua indignazione: “Mi chiedo cosa ne sarà della sicurezza di questo Paese e quali saranno le conseguenze di una scelta tanto irrispettosa nei confronti dei cittadini e della loro incolumità”.

Recentemente, il leader radicale Marco Pannella, commentando il decreto “svuotacarceri” annunciato dal governo, ha detto: “Il decreto è un bidone. Abbiamo gia’ avuto lo svuotacarceri ma il problema e’ innanzitutto la giustizia”. Intanto il 19 giugno il testo della proposta di legge andrà alle altre Commissioni per i pareri; mentre il 20 verrà votato il mandato ai relatori per l’Aula.

Anna Lesnevskaya