I corpi dei migranti allineati sul molo di Lampedusa (foto Ansa)

I corpi dei migranti allineati sul molo di Lampedusa (foto Ansa)

Un “dramma” per cui deve essere “fatto di più”. Non ha dubbi Dimitris Avramopoulos, commissario Ue all’Immigrazione: “Ogni vita perduta è una di troppo”. Le ultime perse nel canale di Sicilia sono state 29, uomini morti di freddo mentre cercavano di raggiungere l’Italia. L’Europa torna ad interrogarsi su come affrontare il tema dell’immigrazione, mentre il dibattito si allarga a politici e religiosi.

Affida a Twitter Avramopoulos il suo dolore e le sue riflessioni, dopo l’ultima strage di migranti nel Mediterraneo. Il commissario europeo assicura che “la lotta contro i trafficanti continua in modo costante e coordinato”, ma sembra aprire a possibili modifiche. Parole che arrivano, quando già la polemica sul ruolo dell’ Ue è scoppiata.

Sono i vescovi a scagliarsi contro Bruxelles. Se il quotidiano della Cei, Avvenire, parla di “tragedia lancinante che pesa sulla coscienza dell’intera Europa”, a rincarare la dose ci pensa direttamente il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale e arcivescovo di Genova, che dà la colpa a un’Europa cieca: “fa finta di non capire che l’Italia – attacca l’alto prelato – è veramente la porta dell’intero continente e guarda da un’altra parte”.

Gli ultimi morti di Lampedusa hanno fatto riaccendere la diatriba sui limiti di Triton, la missione gestita direttamente da Frontex, l’agenzia Ue per il controllo delle frontiere, subentrata a Mare Nostrum. Sul fronte politico, Matteo Salvini, leader della Lega Nord, chiede al presidente della Commissione europea Junker la sospensione di Triton e sollecita le dimissioni del ministro dell’Interno, Angelino Alfano. “Chi ha questi 29 cadaveri sulla coscienza? Per conto mio, Renzi e Alfano e chi favorisce le partenze”, attacca il segretario del Carroccio a Radio Padania, convinto che “i falsi buoni sono quelli le cui coscienze grondano sangue”.

Nel frattempo, la Procura di Agrigento apre un’inchiesta sulla morte per assideramento dei 29 migranti, tutti giovani tra i 18 e i 25 anni, uccisi dal freddo e dalle fatiche di un lungo viaggio, tra le onde alte anche nove metri. Molti sono stati stroncati dalle basse temperature, quando già erano stati soccorsi dalle motovedette della Guardia Costiera. Nessuna delle due navi d’altura era disponibile. E anche questo è un elemento su cui si discute tra Lampedusa e l’Europa.

Andrea Cominetti