Il Decreto flussi diventa legge. Nella giornata di mercoledì 4 dicembre 2024, Il Senato ha approvato il provvedimento con 99 voti favorevoli, 65 contrari e un astenuto. Nella stessa giornata in cui sono arrivati rilievi da parte del Collegio superiore della magistratura (Csm). Tra le norme, la più contestata riguarda il cosiddetto elenco dei “Paesi sicuri”: secondo l’Italia sono 19 gli Stati dove i migranti potrebbero ritornare senza pericoli. Fra questi anche l’Egitto, il Bangladesh e il Marocco, esclusi dall’elenco dall’Unione Europea.

Un gommone carico di migranti (Ansa)

Norme su migranti e salvataggi – Il decreto flussi, oltre a contenere misure che riguardano le quote di lavoratori stranieri che possono fare ingresso in Italia per lavorare, ha al suo interno altre disposizioni: a partire da quella sui Paesi sicuri.Un decreto della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 2013 spiega che per considerare un Paese “sicuro” «in generale e in maniera uniforme, (nel suddetto Paese, ndr) non si ricorre alla persecuzione […], alla tortura o a trattamenti o pene inumani e degradanti». L’Italia ne contava 22: poi l’elenco è diminuito con la rimozione di Camerun, Colombia e Nigeria. Il totale di 19 è comunque più ampio di quello previsto dall’Unione europea. Altre norme si soffermano sul salvataggio dei migranti in mare: per le Ong attive nel soccorso, il termine per fare ricorso a un fermo amministrativo in seguito al salvataggio di migranti viene ridotto da 60 a 10 giorni. «Una più facile confisca delle navi di soccorso e degli aerei civili», ha dichiarato Marie Michel di SOS Humanity. In ogni caso, viene stabilito che, qualora fosse impossibile accertare l’identità di un migrante, potrà essere disposto dal questore l’accesso ai suoi dispositivi elettronici. Cambiano le regole anche in merito ai ricongiungimenti familiari: il soggiorno sul suolo italiano (necessario prima di farne richiesta) viene raddoppiato da uno a due anni.

Disputa con la magistratura – Con questa lege, la decisione di convalidare o meno il trattenimento di migranti sarà di competenza non più di sezioni specializzate dei Tribunali, bensì di una nuova Corte d’appello. Una presa di posizione dell’esecutivo che è arrivata dopo le decisioni dei tribunali di Roma e Bologna che hanno riportato in Italia i migranti detenuti nei centri albanesi. Una mossa definita ‘”emendamento Musk”,  in riferimento all’intervento del proprietario di “X” a sostegno della premier Giorgia Meloni nello scontro con le toghe sul tema. Si attende però su questo il pronunciamento della Corte di Giustizia Europea, previsto per il 25 febbraio. Intanto il Csm ha esposto le sue perplessità, sottolineando che si vedrebbe un allungamento dei tempi nelle corti d’Appello (con conseguente irraggiungibilità degli obiettivi del Pnrr) e ci sarebbe il rischio che a giudicare siano magistrati privi delle competenze necessarie.

Le altre misure – Tra le misure che riguardano direttamente il lavoro degli stranieri, c’è quella che cercherà di agire contro il caporalato, stabilendo uno speciale premesso di soggiorno di 6 mesi (prorogabili) per chi denuncia la propria condizione di sfruttamento. Per colf e badanti sono previsti fino a 10mila nullaosta di lavoro in più, mentre per il settore agricolo e turistico alberghiero altre 110mila quote di lavoratori stagionali.