Ospite e tifoso d’eccezione alla festa per i 50 anni degli ultrà milanisti della curva sud, Matteo Salvini non si è tirato indietro. Però nell’occasione ha anche incontrato e stretto la mano a uno dei capi ultrà, Luca Lucci, condannato per rissa e spaccio di droga. E le foto dell’incontro hanno scatenato le inevitabili polemiche, tra cui quella dell’ex presidente della Camera Laura Boldrini che ha definito l’abbraccio “un messaggio pericolosissimo”. Il ministro degli Interni ha replicato attaccando: «Io indagato tra gli indagati»

«Persone per bene» – Il leader della lega, accolto dagli applausi dei circa 4000 tifosi presenti, ha aggiunto:  «Questi tifosi sono persone per bene, pacifiche, tranquille. Ci sono indagati nella curva del Milan? Io stesso sono indagato». Il riferimento è al procedimento, peraltro archiviato, della procura di Catania sul caso della nave Diciotti.
Arrestato il 4 giugno per spaccio, secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, Luca Lucci era l’intermediario di una banda di pusher albanesi che dalla Spagna portavano droga a Milano. Il capo ultrà, che ha patteggiato un anno e sei mesi di carcere, spacciava nel locale del fanclub milanista “Clan 1899”, in via Vanzetti a Sesto San Giovanni. L’operazione, coordinata dalla procura di Milano, aveva portato all’arresto di altri 22 membri della curva sud milanista e al sequestro di 600 chili di droga tra hashish, marijuana e cocaina.
Lucci aveva già precedenti con la giustizia. Condannato a 4 anni per rissa, fu proprio l’ultrà milanista, ha ricordato il sito de Il Post, a sferrare un pugno al tifoso interista Virgilio Motta nel corso del derby del 15 gennaio 2009, che in seguito alla perdita della vista e al deterioramento del suo stato psicologico si è tolto la vita nel maggio del 2012.

“L’Europa non ama l’Italia” – Il ministro Salvini ha commentato così la sentenza Uefa, la federazione e l’organo di governo del calcio europeo, che costringe il Milan al pareggio di bilancio entro il 2021 e al pagamento di 12 milioni di multa. Di conseguenza, se il club non dovesse rispettare le scadenze, sarà escluso dalla partecipazione alla successiva competizione Uefa. Secondo il ministro leghista la Uefa, in questa circostanza, userebbe due pesi e due misure. Dopo la furia francese dei gilet gialli e il pericolo deficit al 3,5% in Francia, considerato con benevolenza dalla Commissione a differenza di quanto accade all’Italia, l’analogia con l’attuale situazione politica europea appare voluta.

Pace con Gattuso – Messaggi di distensione, invece, inviati dal vicepremier all’allenatore del Milan Gennaro Gattuso, dopo la polemica nel post-partita con la Lazio lo scorso 25 novembre. L’allenatore, infastidito dai commenti pubblici del ministro dell’Interno sull’assenza di cambi nella rosa milanista, lo invitava a pensare alla politica invece di intromettersi pubblicamente nella tattica calcistica. “Se il ministro dell’Interno pensa al calcio e non ai problemi del Paese siamo messi male”, aveva affermato l’ex calciatore durante una conferenza stampa. All’arena Civica, il ministro dell’Interno ha minimizzato e ribadito la sua fiducia nell’allenatore rossonero: “Con Gattuso tutto ok. Lui fa l’allenatore, io il ministro”.