Antonio Bassolino, candidato alle primarie del Partito Democratico, con la moglie Anna Maria Carloni.

Antonio Bassolino, candidato alle primarie del Partito Democratico, con la moglie Anna Maria Carloni.

«Impugno e vado avanti. Questa è una battaglia tutta politica, sui principi, sulla legalità e sulla libera partecipazione». Antonio Bassolino, candidato sconfitto alle primarie del Partito Democratico di Napoli, non vuole arrendersi. In un’intervista al quotidiano La Repubblica ha espresso tutto il suo rammarico per il rifiuto da parte del comitato organizzatore di accogliere il suo ricorso dopo la pubblicazione del video di Fanpage. «Sono io che con la mia ostinazione ho voluto l’organizzazione di un libero confronto. Candidarsi in una lista fuori dal Partito Democratico? C’è tempo, vedremo, tanti me lo chiedono», ha aggiunto l’ex governatore della Campagna.

Dopo la pubblicazione del video che mostra due esponenti Pd mentre offrono denaro in cambio di voti e dopo la bocciatura del ricorso di Bassolino perché «irricevibile, infondato, presentato fuori tempo massimo», la situazione a Napoli sembra senza via d’uscita. Oppure rischia di diventare una Liguria bis, dove la faida interna al Partito Democratico portò alla vittoria il forzista Giovanni Toti. «Non possono essere accettati due pesi e due misure. In Liguria ci furono annullamenti per episodi che, rispetto a quelli accaduti a Napoli, sono delle sciocchezze», ha detto l’ex governatore della Campagna. «Si preferisce far finta di niente, attaccarsi a un codicillo. Questo fa male al Pd e a chi crede nel giusto rinnovamento». Verso il comitato centrale del partito Antonio Bassolino ha usato toni ancora più duri. «Sono diabolici. Devono rinsavire, a Roma. Che ne sanno loro? La verità deve stabilirla Napoli. Parlando prima hanno voluto condizionare le decisioni. Ci sono riusciti una volta, ma io non mi fermerò. È nell’interesse di tutti i candidati».

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In un’intervista al Corriere della Sera ha affidato il suo sfogo anche la moglie di Antonio Bassolino. «È pazzesco, assurdo. Un colpo di mano. L’aspetto più doloroso di questa brutta vicenda è il fatto che finiscono le relazioni politiche e finiscono le relazioni umane», ha detto Anna Maria Carloni al quotidiano di Milano. «Quello che stiamo vivendo è più doloroso della fine del Partito Comunista Italiano. Perché allora una comunità, che era come una famiglia, attraversò una crisi fortissima, ma quel dramma fu gestito dentro una visione». Sul rifiuto da parte del comitato organizzatore di accogliere il ricorso di Bassolino la moglie non ha dubbi. «Sono scioccata e addolorata. È una grandissima delusione, che allontanerà gli elettori dal voto. Una decisione molto grave da parte di un organismo che dovrebbe essere democratico e che è contraria all’orientamento dell’opinione pubblica». Anna Maria Calloni non si sente tradita solo dal comitato centrale del partito, ma anche dalla sfidante Valeria Valente. «Più volte in questi mesi le ho chiesto se aveva pensato di candidarsi a sindaco e lei mi ha sempre risposto di no, giurando che voleva proseguire il suo lavoro parlamentare. Ha maturato la scelta di candidarsi senza dirci una parola e questo è l’aspetto più doloroso per chi dà molta importanza alle relazioni umane e al legame tra donne», ha concluso la deputata del Pd.

E la vincitrice di queste primarie napoletane che cosa dice? «I casi di compravendita non risultano», ha precisato Valeria Valente parlando a Repubblica. Mentre sull’eventualità che Antonio Bassolino si candidi con una sua lista ha aggiunto che le pare impossibile. «Rinnegherebbe se stesso, la sua storia, e replicheremmo il disastro del 2011. Sarebbe velleitario: come si può pensare che potrebbe battere, andando fuori del Pd, i comuni avversari?», ha concluso Valente. «In ogni caso lavorerò personalmente perché questo non accada. Bassolino vuole bene a Napoli. E anche io. Ci parleremo».

 Camilla Colombo