«Questa interruzione in extremis non può oscurare la fecondità dell’azione di governo». Queste le parole di Giorgio Napolitano sula fine anticipata della legislatura. Lunedì 17 dicembre, nel suo discorso al Quirinale in occasione della cerimonia di auguri con le alte cariche dello Stato, il presidente della Repubblica si è dichiarato «preoccupato» per la mancata attuazione della riforma elettorale.
Napolitano ha lanciato un monito ai partiti chiedendo «continuità e stabilità pur nel mutare degli equilibri politici». La legislatura Monti è stata «un’esperienza feconda la cui chiusura è avvenuta «con una lieve anticipazione rispetto alla scadenza naturale», ma ciò non deve portare a bruciare la fiducia nell’Italia creata a livello internazionale negli scorsi mesi.
Nonostante la «brusca accelerazione» della fine dell’esperienza di governo, Napolitano ha voluto rivolgere un messaggio rassicurante ai partner europei, spiegando che «su molti temi importanti resta intatta la libertà di distinzione e competizione tra diversi programmi politici e di governo», ma che per la posizione dell’Italia in Europa «il cammino è segnato».
Il capo dello Stato ha poi invitato i partiti ad una maggiore responsabilità: «In gioco è il Paese, è il nostro comune futuro e non solo un fascio di voti per questo o quel partito», ha evidenziato Napolitano, ribadendo che sarà lui a dare l’incarico al nuovo governo, sulla base del consenso che gli elettori accorderanno a ciascuna forza politica.
Alexis Paparo