“Siamo sul filo del rasoio con Bruxelles”, è all’insegna della cautela il colloquio di Giorgio Napolitano con Il Messaggero. Il Presidente della Repubblica avvisa: è ancora in forse l’uscita dell’Italia dalla procedura di infrazione per il deficit eccessivo. La decisione della Commissione Europea attesa per il 29 maggio è appesa ai provvedimenti che il governo Letta dovrà adottare nel Consiglio dei Ministri del 17 maggio. Le misure a favore del lavoro e della crescita dovranno rispettare gli impegni presi con l’UE affinché i saldi del bilancio rimangano invariati.

Proprio per questo Napolitano mette in guardia: “Serve moderazione nelle aspettative delle misure economiche”. I decreti sui tagli fiscali, sulla Cassa Integrazione in deroga e sul lavoro non dovranno alimentare le false speranze, ecco il monito lanciato da Napolitano in vista del Cdm. I segnali di ripresa però potrebbero arrivare grazie allo sblocco dei pagamenti della Pubblica Amministrazione alle imprese: “Spero che comincino a farsi sentire gli effetti del decreto”, dice con cauto ottimismo Napolitano.

Nonostante la stretta della crisi e l’austerità nel controllo dei conti pubblici, non va però intaccata la centralità della persona e della previdenza. Questo è l’augurio di Napolitano espresso nel messaggio inviato a Borsa Italiana in occasione della terza edizione della Giornata nazionale della Previdenza che si inaugura il 16 maggio. “Il progressivo consolidamento del sistema previdenziale costituisce un fattore determinante di coesione sociale per il nostro paese”, sottolinea il Presidente della Repubblica.

Ciascun cittadino deve essere sostenuto “nel costruirsi un futuro certo e dignitoso” attraverso “lo sviluppo di razionali ed efficaci misure normative”, auspica Napolitano. Le difficoltà che pone la crisi possono essere trasformate negli stimoli professionali, afferma invece il Presidente delle Repubblica rivolgendosi agli editori in occasione del Salone del Libro. La kermesse di Torino “costituisce oggi anche una risposta alle sfide di una crisi economica all’interno della quale anche l’editoria sta soffrendo della generale riduzione dei consumi”, sostiene il Capo dello Stato.

Anna Lesnevskaya