Motori spenti per 48 ore. Gli operatori del noleggio auto con conducente (Ncc) e di Uber hanno iniziato dalla mattina del 12 dicembre uno sciopero contro il decreto Salvini sulla concorrenza approvato lo scorso 26 ottobre, che intende riformare in chiave “anti-abusiva” il settore del trasporto pubblico non di linea. Agitazioni che il 13 dicembre coinvolgeranno praticamente molti altri settori del Paese. Il ministro per le Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini ha già precettato la manifestazione riducendone la durata da 12 a 4 ore.
Il problema concorrenza – Lo scontro tra il ministro e i sindacati dura da tempo e si consuma sulle barricate dell’ennesimo sciopero che intende mettere in luce le difficoltà del settore. In discussione in particolare il decreto concorrenza che prevede il ripristino dell’obbligo di rientro in rimessa (bocciato dalla Costituzionale già nel 2020), l’imposizione di una pausa di 20 minuti tra un servizio e il successivo, e la gestione di un registro contenente i dati di tutti i clienti e i tragitti percorsi. I problemi sarebbero due. Da una parte, secondo i sindacati, non ci sarebbe un giusto equilibrio tra sanzioni pecuniarie e misure interdittive: anche lievi trasgressioni comporteranno multe e il blocco del mezzo. «Sanzioni inaccettabili e punitive», ha commentato il presidente CNA Fita Ncc Varese e Lombardia, Giuseppe Mele. Dall’altra, non ci sarebbe nessuna misura “sblocca-concorrenza”. Uber, in una nota, ha ribadito l’impegno nella «difesa del diritto alla mobilità e al lavoro». A favore del decreto il sindacato dei taxi: «(Gli Ncc) non vogliono alcun tipo di regola e vedono l’emanazione dei tanto attesi decreti attuativi come una terribile minaccia al proprio incontrollato business».

Protesta delle associazioni di Ncc contro i decreti Salvini, sotto il grattacielo della regione Piemonte, Torino, 12 dicembre 2024 ANSA/TINO ROMANO
Non solo Uber – È previsto per venerdì 13 dicembre lo sciopero del trasporto pubblico e di altri settori come scuola e sanità. Le sigle sindacali hanno motivato la decisione dicendo di voler contrastare la «deindustrializzazione» e la «turistificazione» dell’Italia perseguite dalla classe politica. La serrata aveva inizialmente la durata di dodici ore, con fasce garantite solo per i servizi interni alle città come metropolitane e autobus. Martedì 10 dicembre però, il ministro Salvini ha firmato un’ordinanza che precetta i lavoratori a ridurre lo sciopero a sole quattro ore, così da limitare i disagi alle città a dieci giorni da Natale.
La precettazione – “Precettare” è un termine giuridico che indica la possibilità da parte di un’autorità di indicare a un certo soggetto il comportamento da tenere, imponendo sanzioni qualora le disposizioni vengano violate. Da tempo è in uso prevalentemente per gli scioperi ed è legato alla facoltà del governo di posticiparli, cancellarli o limitarne la durata. In questo caso l’ordinanza del Mit prevede la riduzione a quattro ore – dalle 9.00 alle 13.00 – della durata dello sciopero. La decisione è stata anticipata dall’incontro dello scorso 10 dicembre, voluto da Salvini per un confronto con i sindacati. Per legge è possibile posticipare o ridurre la durata di uno sciopero fino a quarantotto ore prima del suo inizio, così come è necessario aver sentito la Commissione di garanzia prima di poter procedere con la decisione.