“Ognuno pensi ai poli suoi.” Questa la risposta che Pierluigi Bersani ha rifilato a Mario Monti giovedì 7 febbraio. Il tira e molla tra il leader del Pd, del centro e Vendola continua dunque a riempire la prime pagine dei giornali.
Mercoledì 6 febbraio il candidato premier per il centro-sinistra aveva aperto ad un’alleanza con la coalizione di Mario Monti: “Ho sempre detto che chiedo il 51 per cento, ma che mi rivolgerò a forze alternative a Berlusconi e alla Lega come se avessi il 49 per cento dei voti e sono disponibilissimo a rivolgermi anche a forze come quella del professor Monti”.
Il “tecnico”, da Verona, insieme ai segnali di un possibile accordo, aveva posto un aut aut su Nichi Vendola. “Immagino che se Bersani è interessato, come ha dichiarato, a una collaborazione con le forze che rappresento dovrà fare delle scelte all’interno del suo polo”.
Non è mancata la replica piccata di Nichi Vendola alle parole del suo alleato nei confronti del sempre osteggiato uomo del rigore. “Spero che Bersani non si voglia assumere la responsabilità di rompere l’alleanza del centrosinistra”. Bersani nella sua ultima dichiarazione così ha rassicurato il governatore della Puglia, rimarcando le distanze politiche dal polo di centro:”Io sto con Vendola e Tabacci, per Monti non ho ancora visto la sua foto di gruppo ma sarebbe con Fini e Casini che sui temi sensibili, ma anche sulle liberalizzazioni, hanno idee diverse”
Nella telenovela si è inserito anche Pierredinando Casini, leader dell’Unione di Centro, e alleato di Monti che ha puntualizzare di nuovo la distanze da Sinistra Ecologia Libertà, confermando che “un governo con Casini e Vendola non ci sarà”.
Andrea Zitelli