Di nuovo insieme. «Per cambiare l’Europa». Con una diretta Facebook Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista aprono la campagna elettorale del Movimento Cinque Stelle per le elezioni europee. Riprendendosi mentre viaggiano in macchina verso Strasburgo, i due leader promettono di modificare alcuni trattati internazionali e annunciano che il sito del reddito di cittadinanza (qui le ultime notizie in proposito) sarà pronto da marzo.

Il reddito – Tra due mesi, quindi, sarà possibile presentare la domanda per ottenere l’assegno mensile. «Da quel momento nel giro di qualche settimana – spiega Di Maio –  vi diremo se la persona che ha presentato la richiesta può accedere al reddito». Poi, dopo il ritiro della carta tipo Bancomat all’ufficio postale, arriverà la telefonata del cosiddetto navigator che «spiegherà quali sono, non solo i diritti, ma anche i doveri» di chi percepisce il beneficio.  «Si tratta – conclude il vicepremier – di resistere altri due mesi».

Nuove sfide– L’assegno mensile che, nella migliore delle ipotesi, potrebbe arrivare a 780 euro è soltanto il primo passo per rilanciare l’economia. «Noi non abbiamo finito  – sentenzia Di Maio: dobbiamo fare quota 41 che è il vero superamento della legge Fornero, estendere la platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza, abbassare ancora di più le tasse alle imprese e cambiare la burocrazia». Obiettivi, che, per i due leader del Movimento, potranno essere raggiunti soltanto cambiando alcune regole europee.  «Se si vogliono inserire finanziamenti su grandi opere, se si vuole allargare la platea di coloro che beneficiano dei diritti economico-sociali e rimediare i fondi per contrastare il dissesto idrogeologico, vanno messe le mani su alcuni trattati internazionali», commenta Di Battista.  Il riferimento sotteso, probabilmente, è al Trattato di Maastricht e al Patto di bilancio europeo: i due accordi internazionali che, ponendo dei limiti al rapporto tra deficit-Pil e imponendo la riduzione del debito pubblico di anno in anno, hanno comportato lo scontro tra Ue e Palazzo Chigi sul’ultima manovra. «Questa Unione europea così com’è non va – chiosa Di Maio -. Ci sono delle cose specifiche che vanno prese di petto e non vanno più rimandate». Cambiare l’Europa, quindi, «per cambiare l’Italia» e varare «a fine 2019 una legge di bilancio che sia ancora più importante».

Alleanze – Per portare a termine questi obiettivi il Movimento Cinque Stelle ha già incominciato a costruire la sua rete di alleanze. Il nuovo potenziale gruppo parlamentare dovrebbe raccogliere al suo interno differenti anime e ideologie. Dal polacco di estrema destra Pawel Kukiz al volto meno noto di Karoliina Kähönen, leader di un neonato partito finlandese a favore delle liberalizzazioni e della democrazia diretta. Nel nuovo fronte creato da Di Maio c’è, però, anche Ivan Vilibor Sincic, guida di Živi zid, partito croato della sinistra populista. Nonostante le diversità, questi partiti hanno un fine comune: smontare alcune regole europee che ostacolano le crescita e riducono la sovranità dei cittadini dei singoli stati.