Manifesto anti-Obama

Il manifesto contro l’arrivo del presidente americano Obama a Roma, previsto per il 27 marzo (Foto: Ansa)

Non saranno certo dei manifesti affissi per le vie di Roma a turbare il sonno del presidente Usa Barack Obama. Anche perché tra Putin, la Crimea, le provocazioni nordcoreane e l’ennesimo scandalo che coinvolge tre agenti del servizio segreto americano, trovati ubriachi ad Amsterdam e rispediti a casa, è difficile che il presidente americano stia trascorrendo notti tranquille.

Alla vigilia della sua visita in Italia, prevista per il 27 marzo, sono apparsi per le vie della capitale alcuni manifesti con la scritta “Roma sta con Putin. Obama ospite indesiderato”.

“Obama è il simbolo del peggiore imperialismo americano – hanno affermato in una nota i firmatari dei manifesti, già rimossi dal Comune, appartenenti ad alcuni gruppi di estrema destra – Alla demonizzazione di Putin e delle politiche russe rispondiamo ricordando di come l’Europa sia tuttora occupata da più di 110.000 soldati americani e da 170 basi di installazioni americane e non abbia voce in capitolo in politica estera”.

Non è un momento facile per il presidente Usa, alle prese con la gestione del post Crimea e con le continue provocazioni internazionali, in primis quelle legate alla Corea del Nord. Problemi che, per un giorno, passeranno in secondo piano, per lasciare spazio alle questioni di casa nostra, caso marò in testa: “Gli americani – ha assicurato l’inviato del governo sui marò Staffan De Mistura – sono molto consapevoli di quanto la questione sia importante per noi e hanno avuto anche loro momenti difficili” in India. “Sono certo che il caso verrà sollevato domani”.

Nel corso della sua visita romana, oltre al premier Matteo Renzi, Obama incontrerà anche papa Francesco: il Centroafica uno degli argomenti che saranno discussi.

Francesco Loiacono