La nave Cassiopea porterà nella serata del 27 gennaio 49 migranti al porto di Shengjin. È la terza operazione di questo tipo, dopo le bocciature delle due precedenti disposte dalla magistratura. Il trasferimento riguarda uomini soli, non vulnerabili e provengono da Egitto, Bangladesh e altri paesi considerati sicuri dal governo italiano.
Gli altri viaggi – I 19 migranti portati in Albania con gli altri due viaggi di ottobre e novembre 2024 sono ancora in Italia. Le operazioni non.si erano realizzate a causa di una sentenza della Sezione Immigrazione del Tribunale di Roma che aveva bloccato le operazioni e fatto tornare i migranti. Ma il problema rimane ancora oggi una definizione di “paese sicuro” per il rimpatrio che sia condivisa dall’esecutivo e dall’Unione europea. È a causa di questa ambiguità che il tribunale di Bologna ha chiesto l’intervento della Corte di giustizia europea. La sua decisione arriverà il 25 febbraio.
Nuova giurisdizione – Visti i due tentativi falliti, il governo ha cambiato la procedura. Il 4 dicembre con un emendamento al decreto flussi ha spostato la decisione suii traferimenti alle Corti d’Appello. Il passaggio da esperti del tema alle Corti è arrivato dopo una sentenza della Cassazione: il giudice «non può sostituirsi al ministro degli Esteri» in tema di politiche di accoglienza. Ora i giudici della Corte d’Appello hanno 48 ore per validare il trattenimento in Albania dei 49 migranti.
Mostrare i documenti – Il Viminale fa sapere che dopo le operazioni di recupero al largo di Lampedusa 53 migranti hanno «presentato spontaneamente il passaporto per evitare il trasferimento». E commenta: «Una circostanza di particolare rilievo in quanto consente di attivare le procedure di verifica delle posizioni individuali in tempi più rapidi anche a prescindere del trattenimento, aumentando le possibilità di procedere con i rimpatri di chi non ha diritto a rimanere in Ue».