Tensioni e violenze prima a Pisa, poi a Torino. Fatti distinti che però si intrecciano e che contribuiscono ad alimentare «un clima di crescente aggressività nei confronti delle Forze dell’ordine», come ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera il 29 febbraio. Tensioni in piazza che hanno anche avuto un contraccolpo istituzionale nell’inedita contrapposizione tra il Quirinale e Palazzo Chigi. Dopo le cariche della polizia sugli studenti che manifestavano per la Palestina nella città toscana il 23 febbraio, che avevano provocato l’intervento di Sergio mattarella, un assalto anarchico a una volante a Torino ha dato a Giorgfia Meloni l’occasione di rispondere.

Torino – Nella serata di mercoledì 28 febbraio, davanti agli uffici della Questura del capoluogo piemontese, un gruppo di anarchici ha circondato una pattuglia della polizia che stava portando un cittadino marocchino a un centro di rimpatrio in Lombardia per essere espulso dall’Italia. L’uomo era stato sorpreso a imbrattare con scritte ingiuriose le pareti di un sottopasso alla periferia di Torino. Non è tutto. A suo carico, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Ansa, ci sarebbero anche 13 condanne passate in giudicato. Dopo il fermo l’uomo è stato portato in questura. Lì è avvenuto il tentaivo di liberazione, con calci, pugni e insulti al grido di «Fuoco alle galere e al Cpr» e altri slogan contro le forze dell’ordine. Per allontanare i manifestanti e riportare l’uomo all’interno degli uffici un poliziotto è rimasto ferito. 

Scontro Meloni-Mattarella – «È molto pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra» ha detto la premier, Giorgia Meloni, a Tg2 Post. Poi ha aggiunto: «Nessuno ha detto ai poliziotti grazie, quando ci sono stati 120 agenti che sono finiti all’ospedale, che sono stati feriti per garantire l’ordine pubblico, la nostra incolumità, e magari anche con stipendi inadeguati». Dichiarazioni che, pur senza citarle direttamente, rimandano a quelle del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il capo dello Stato definì le manganellate sugli studenti a Pisa «un fallimento» e chiamò personalmente Piantedosi per chiarimenti. Mattarella comunque non ha mancato di condannare le violenzedi Torino, esprimendo  solidarietà agli agenti della pattuglia aggredita durante un colloquio con il capo della Polizia.

La risposta di Piantedosi – Un ringraziamento al capo dello Stato (e forse anche un tentativo di abbassare i toni del dibattito politico) è arrivato da Piantedosi, durante l’informativa alla Camera. «Ringrazio Mattarella per aver ribadito, sia a me che al capo della polizia, la piena fiducia e vicinanza nei confronti della Polizia di Stato», ha detto il ministro dell’Interno e ha sottolineato: «Ho condiviso pienamente le parole pronunciate all’indomani degli scontri di Pisa. Come il capo dello Stato sono convinto anch’io che l’autorevolezza delle forze di polizia non si nutra dell’uso della forza. Questa autorevolezza si fonda sul sacrificio di centinaia di caduti nella lotta al terrorismo e alla criminalità». Poi comunque una stoccata all’opposizione: «L’ordine pubblico va lasciato fuori da ogni speculazione e le Forze di polizia devono essere preservate da pericolosi tentativi di strumentalizzazione».

Trasferimemnto – Dopo gli contri a Pisa Silvia Conti, dirigente del Reparto mobile di Firenze dal 2021, è stata trasferita e l’avvicendamento al vertice del reparto avverrà a partire da giovedì. L’aghenzia Ansa segnala, però, che il trasferimento di Conti sarebbe stato deciso da tempo, anche alla luce di numerose segnalazioni sindacali: non avrebbe fatto ruotare adeguatamente il personale, organizzerebbe servizi troppo stressanti, ci sarebbero poi lamentele sui buoni pasto assegnati agli agenti.