Matteo_renziMatteo Renzi potrebbe essere sindaco di Firenze per altri cinque anni. Con l’80% dei voti – 114 sì, un no e 30 astenuti – l’assemblea cittadina del Pd ha reso ufficiale la sua ricandidatura a sindaco di Firenze per le elezioni di maggio: non ci saranno, quindi, le primarie interne al partito. Lo scorso 9 gennaio Renzi aveva inviato una mail al segretario cittadino del Pd, Federico Gianassi, con cui gli annunciava di volersi ricandidare. Martedì sera l’assemblea ha dato il via libera definitivo, escludendo il ricorso alle primarie di cui si era parlato in un primo momento.

“Non ci saranno primarie – ha spiegato il segretario Gianassi – nemmeno nel caso in cui il Pd si presenti al voto con una coalizione”. Alle primarie nazionali dell’8 dicembre Renzi nella sua città “ha ottenuto circa 37.000 voti – si legge nel documento approvato dall’assemblea  – pari a quasi l’80% dei voti espressi, dato superiore al numero complessivo dei voti espressi dagli elettori nelle primarie di coalizione per la candidatura a Sindaco nel 2009”.

“Pare davvero inopportuno sottoporre il Segretario nazionale del Partito democratico nuovamente a primarie così ravvicinate”, dice il Pd, che evidentemente ha scelto di puntare ancora sull’uomo del momento nonostante le cronache politiche lo vedano sempre più impegnato sul fronte nazionale. Ma in queste ore Renzi deve preoccuparsi anche del caso del responsabile Welfare della segreteria nazionale del Pd, Davide Faraone.

Il braccio destro di Renzi è finito insieme ad altre 82 persone nel registro degli indagati per l’utilizzo illecito dei rimborsi spettanti ai gruppi parlamentari dell’Assemblea Regionale Siciliana. Faraone si è detto pronto a dimostrare la propria innocenza: da lunedì inizieranno gli interrogatori.

Francesco Giambertone