Il Segretario del Pd Pier Luigi Bersani è uscito dalla Direzione dei Democratici forte del sostegno del suo partito. Superate le divisioni interne, il Pd si è compattato, nella speranza di strappare i numeri al Senato per il governo del Segretario. “Siamo alla prova del nove, possiamo farcela e abbiamo le condizioni per farcela”, ha detto il vice segretario del Pd Enrico Letta, riferendosi ai “nuove punti” su cui vuole fondare il suo governo Bersani. Nel suo intervento alla Direzione, Letta ha ribadito l’importanza di evitare i dissidi interni al Partito in un momento delicato come questo: “Quello che è sicuro è che senza unità del Pd questo tentativo è impossibile quindi lo sforzo è anche sulle nostre spalle”.
Bersani, che nei giorni scorsi ha incontrato le parti sociali, ha sottolineato l’emergenza in cui si trova l’Italia. “Questo Paese è veramente nei guai, siamo di fronte ad una situazione che tra giugno e luglio comporterà l’Imu, l’Iva, la Tares e stop agli ammortizzatori”, ha detto il Segretario del Pd, concludendo il suo intervento alla Direzione. Bersani ha ribadito la necessità pressante di dare al Paese un governo: “Ci impegniamo nei limiti delle possibilità politiche per un governo al Paese. Ci stiamo mettendo tutta la volontà”.
Per racimolare i numeri al Senato Bersani intende muoversi su “due binari”: tra governo e riforme, il che “consente a tutti di assumersi un pezzo di responsabilità”. In vista delle consultazioni con le forze politiche in corso oggi, Bersani ha detto alla Direzione: “Noi non chiediamo a nessuno l’impossibile”. Secondo il Segretario un’intesa la Scelta Civica di Mario Monti “è possibile”, mentre le altre forza politiche dovrebbero “non impedire questa soluzione”. Giovedì Bersani dovrà salire al Colle, per riferire al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sull’esito delle consultazioni.
Anna Lesnevskaya