Dopo la marcia che ieri li ha portati a occupare il tribunale di Milano in difesa di Silvio Berlusconi, oggi i dirigenti del Pdl sono saliti al Quirinale per un colloquio con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Angelino Alfano, segretario del partito e capo della delegazione – formata da Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri -, esprimerà al Capo dello Stato la sua preoccupazione per l’accanimento della magistratura nei confronti di Berlusconi. I fatti risalgono a lunedì 11 marzo. In un solo giorno il leader del Pdl ha ricevuto una nuova visita fiscale nell’ambito del processo Ruby (per ordine della Procura di Milano) e il giudizio immediato (su iniziativa della Procura di Napoli) per la vicenda della compravendita di senatori in cui è coinvolto anche l’ex senatore Pdl De Gregorio.
“Chiederemo al Capo dello Stato, anche nella sua veste di presidente del Csm, che Silvio Berlusconi sia processato come un comune cittadino”, ha spiegato il senatore Pdl Altero Matteoli, “Quest’accanimento e tutte le accelerazioni procedurali hanno il sapore di una persecuzione inaccettabile. Abbiamo la netta sensazione che si voglia incidere sul corso della politica in questa fase così delicata e questo è intollerabile”.
Per Fabrizio Cicchitto, che parteciperà all’incontro con Napolitano, “questa situazione rappresenta un nocciolo politico giudiziario che rischia di interrompere la volita politica del Paese”.
Angelino Alfano ha minacciato che se le istanze del Pdl non fossero accettate, il partito non parteciperà all’apertura dei lavori parlamentari. Una sorta di scissione dell’Aventino che lo stesso Cicchitto definisce così: “Studieremo il modo per fare rilevare la nostra proposta, se prosegue questo andazzo negativo che denunciamo, oggi a Napolitano, ma anche a tutto il popolo, anche a chi non è con Berlusconi, perché è interesse di tutti evitare che sulle vicende politiche si aggiunga un intervento indebito di natura giudiziaria”.
In realtà, come riportano le indiscrezione del il Giornale, il Pdl chiederà a Napolitano che venga riconosciuto il peso del Pdl nella formazione del nuovo governo. La proposta è quella di formare un esecutivo di larghe intese con il Pdl. “Spero che Bersani non faccia lo stesso errore di Prodi nel 2006 quando rifiutò la mia collaborazione”, con queste parole si sarebbe espresso Berlusconi.
Luigi Caputo