Tre-falchettiChe la politica fosse un bestiario molti l’avevano già pensato. E c’è chi – come il giornalista Giampaolo Pansa – aveva usato il concetto per il titolo di una sua rubrica. In questi giorni, però, sembra davvero che lo zoo sia entrato a Montecitorio: dopo i “falchi”, le “colombe” e il “giaguaro”, ora si parla anche di “falchetti” e “catfight”.

Lo scontro nel Pdl tra “falchi” fedeli a Berlusconi e “colombe” pro governo Letta rischia quasi di passare in secondo piano. La novità di martedì 12 novembre è che i lealisti sembrano aver prodotto delle nuove leve, i cosiddetti “falchetti”, ovvero i cento giovanotti romani under 26 e “ammiratori di Silvio”, che sono accorsi a una cena col Cavaliere organizzata dalla Santanchè. Vestiti eleganti, inflessibili contro i “traditori” (le colombe), al leader hanno chiesto barzellette e di “rifare l’Italia”. Qualcuno è rimasto fuori perché ha fatto tardi in palestra, qualcuno ha raccontato aneddoti sul cane del leader. Pochi hanno parlato ai giornalisti di proposte concrete. In fondo è stata una serata di svago.

Che esistano, i giovani berlusconiani, di per sé non è una novità. Lo dimostra la storia della ex-groupie, ora fidanzata del Presidente, Francesca Pascale (che l’ha conosciuto così, ha raccontato a Vanity Fair). Ma siccome piazza San Lorenzo in Lucina – futura sede della risorta Forza Italia – pullulava di giornalisti, molti di loro sono diventati dei personaggi. Come i fratelli Luca e Andrea Zappacosta, diventati promotori della serata – pare – dopo aver contattato la “pitonessa” Daniela Santanchè su Facebook. Merito dell’amicizia con il figlio della pasionaria berlusconiana. Che però li difende: “Questi ragazzi non cercano un posto”. Ma sono proprio altri giovani militanti ad attaccarli e, forse un po’ per invidia, forse perché non hanno mai potuto scattare una foto con Silvio, denunciano l’arrivismo dei fratelli romani su Twitter. L’hashtag è #Zappanchè.

Falchetti a parte, la zoo-mania politica non risparmia gli anziani: nella home page di Libero compare anche una “nonna-falco”, arzilla settantenne (“ma ne dimostro di meno”, precisava lei) che si è candidata alle selezioni per i nuovi volti di Forza Italia.

Ma il centrodestra non è l’unico terreno politico che si è prestato a titoli bestiali. Anche il Pd ha avuto il suo “catfight”, lotta tra gatti, con protagonisti Matteo Renzi e Enrico Mentana. Quest’ultima baruffa si dovrebbe all’idea social #Matteorisponde, una giornata in cui il sindaco di Firenze avrebbe risposto via Twitter alle domande della gente. In diretta dal suo Tg di La7, Mentana avrebbe dubitato che fosse proprio Renzi a rispondere, dato che digitava le risposte guardando al contempo nella webcam. Pronta la risposta del candidato Pd, che ha sfidato il giornalista a una gara di velocità sul social.

Eva Alberti