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Il ponte sullo Stretto costerà 13,5 miliardi di euro. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini e lo ha ribadito nella mattinata dell’8 maggio il suo sottosegretario Edoardo Rixi. Il decreto legge sul Ponte ha passato il vaglio delle commissioni Trasporti e Ambiente della Camera e domani 9 maggio andrà in Aula per la discussione. Se il testo passerà, l’approdo è atteso al Senato entro il 30 maggio. Siccome i tempi sono stretti, non è escluso che il governo possa porre la fiducia sul decreto.
Prezzi e ritocchi – Il progetto, ha spiegato Rixi, è quello del 2011. Al tempo il costo era di 8,5 miliardi, ma il prezzo è cresciuto a causa dell’aumentato costo dei materiali da costruzione. Proprio questo nodo ha creato uno scontro tra governo e opposizione. Un emendamento della maggioranza, che prevede l’adeguamento delle spese al caro materiale, per ora è stato accantonato. Secondo Rixi, però, l’emendamento è necessario «proprio nell’ottica di evitare aumenti smisurati dei prezzi e difficili da gestire». L’aumento dei prezzi è dovuto anche al fatto che i materiali previsti dal progetto del 2011 sono stati in parte cambiati, in modo da costruire un ponte più moderno. Rixi, comunque, spera di poter sbloccare l’emendamento a breve.
Clima teso – Il problema dei costi non è l’unico a far discutere. Secondo le opposizioni, la costruzione del ponte sullo Stretto sarebbe un’opera superflua. Non è d’accodo Salvini, che ha anzi parlato di quelle che potrebbero essere le ricadute economiche positive indotte dalla realizzazione dell’infrastruttura. Prima fra tutte, la garanzia di «anni di commesse piene» per l’Ilva di Taranto. Il leader della Lega vorrebbe utilizzare per la costruzione l’acciaio dell’impianto pugliese. Alle parole del segretario sono seguite quelle di Roberto Marti, senatore leghista e coordinatore del partito in Puglia. In una nota, Marti ha affermato che l’opera permetterebbe all’Ilva di riprendere la produzione a pieno regime. «Il Ponte – ha concluso – è volano di economia e di occupazione».