Il blocco della prescrizione dopo il primo grado di giudizio deve essere approvata nel disegno di legge anticorruzione. Questa la missione del leader 5 Stelle Luigi Di Maio, che in un’intervista a Radio Radicale spiega «la riforma per noi rappresenta un punto fondamentale e sono fiducioso che troveremo un accordo con la Lega. […] chi parla di stralcio in queste ore non sta dicendo la verità». Prevista per oggi, 5 novembre, la riunione dei gruppi parlamentari di maggioranza, che dovranno discutere del provvedimento.
La riforma presentata dal Movimento 5 Stelle, da inserire all’interno del ddl anticorruzione, prevede il blocco della prescrizione processuale dopo il primo grado di giudizio. Con questo cambiamento, si vuole porre fine al decadimento dei processi per il superamento del limite di tempo previsto. La modifica va ad aggiungersi agli emendamenti sulla legittima difesa e sull’abolizione dei riti abbreviati per i reati più gravi, provvedimenti promossi dalla Lega.
Alle parole del vicepremier si aggiungono quelle del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che apre a una soluzione in accordo con la Lega. «Mi fa molto piacere che Salvini confermi il valore di quello che abbiamo scritto nel contratto di governo. Per questo siamo qui in ascolto se si vuole migliorare il testo». Dichiarazioni rilasciate dal ministro grillino al Corriere della Sera, che aggiunge «Se arriveranno proposte di annacquamento, sulla prescrizione non arretreremo di un millimetro», confermando la linea dura del partito.
La proposta ha scatenato le proteste di molti esponenti politici. Francesco Paolo Sisto, deputato e dirigente nazionale del Dipartimento Affari costituzionali di Forza Italia, ha dichiarato nella mattinata del 5 novembre a Telenorba che «le lungaggini processuali si combattono con interventi sull’organico dei magistrati, non paralizzando i diritti del cittadino a causa delle responsabilità dello Stato. […] confidiamo nella Lega affinché faccia prevalere il buonsenso. Non si può uccidere la Carta Costituzionale a colpi di emendamento».
Alle parole del deputato di FI si aggiungono a quelle del ministro per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, che definisce l’emendamento sull’abolizione delle prescrizioni «una bomba nucleare sui processi». Le sue parole sono state riprese anche dal vicepremier Salvini, che si dichiara favorevole alla riforma, e difende la posizione della ministra. «Lei ha una grande credibilità, di certo non può essere accusata di berlusconismo. Io sono d’accordo sul fatto che i processi debbano avere una fine e sono d’accordo sul fatto che non possano essere prescritti quelli di chi ha i soldi. Io dico: riformiamo la prescrizione, ma facciamolo in maniera efficace. È una questione delicata, non necessariamente un emendamento presentato dalla sera alla mattina è il modo migliore».