Le due ministre di Italia Viva Teresa Bellanova, titolare del dicastero dell’Agricoltura, ed Elena Bonetti, che guida il dipartimento Famiglia e Pari Opportunità, hanno annunciato che diserteranno il Consiglio dei ministri di giovedì 13 febbraio. Il casus belli interno alla maggioranza è noto: la riforma del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sulla prescrizione dei processi. Tutti i tentativi del partito di Matteo Renzi di bloccarla, ultimo il lodo Annibali, sono falliti e adesso a rischiare è la riforma del processo penale. «Sarà bene che il governo, anziché perdere tempo su norme che Italia Viva non sosterrà mai, inizi ad affrontare i temi che devono essere al centro dell’agenda del Paese», ha dichiarato da Mosca Bellanova. Secca la risposta del vicesegretario dem Andrea Orlando: «In caso di crisi si va ad elezioni».

L’opposizione di Italia Viva – Il lodo Conte Bis e il disegno di legge di riforma del processo penale: saranno questi i due punti all’ordine del giorno nel Consiglio dei ministri convocato a Palazzo Chigi. Due questioni su cui Pd, Movimento 5 Stelle e Leu non riescono a trovare l’accordo con Italia Viva: sul tema infatti il partito di Renzi sembra allineato con le posizioni espresse dal centrodestra. Piuttosto che votare il Lodo Conte bis, che attenua la riforma Bonafede prevedendo un blocco della prescrizione solo dopo le condanne in primo grado o in appello, Iv ha preferito proporre nel decreto Milleproroghe il Lodo Annibali, che prevede lo stop di un anno della riforma, entrata in vigore il 1° gennaio 2020. In Commissione Affari Costituzionali la proposta della deputata renziana è stato affossata con 49 no e 40 sì. «Pd e 5 Stelle potevano tornare alla legge Orlando, legge riformista, e invece hanno salvato la legge Bonafede, legge giustizialista. Vedremo come finirà al Senato…», ha twittato Renzi.

La risposta del Pd – «Non mi piacciono i toni di Italia Viva e di Bonafede, le scelte si fanno all’interno della maggioranza. Altrimenti si indebolisce il governo», ha dichiarato Orlando. Il presidente del gruppo democratico alla Camera Enrico Borghi ha avvertito la compagine renziana: «L’atteggiamento di Italia Viva va assumendo le caratteristiche di un mix tra mastellismo e bertinottismo: negoziare allo stremo e giocare al “più uno” per non chiudere mai un accordo dall’altro. Agli originali non andò molto bene. Meglio pensarci». Il partito di Zingaretti teme che il governo si impantani definitivamente sul tema giustizia e sta già lavorando a un nuovo lodo a firma Marcucci che possa risultare gradito anche al partito di Renzi.

Gli attacchi – Sostegno bipartisan agli attacchi ricevuti dalla deputata renziana Lucia Annibali, attaccata da un hater che ha inneggiato a Luca Varani, ex compagno di Annibali condannato a 20 anni di reclusione nel 2016 per averla sfigurata con l’acido. «Questo è un classico esempio di quanto subiscono le donne che si espongono pubblicamente con le loro idee: insulti sessisti, minacce, violenza verbale», ha scritto in un post su Facebook la parlamentare di Italia Viva. «Stia pur certo il signore, che ovviamente non ci mette la faccia – ha concluso Annibali – che non mi lascerò intimidire né da lui né da nessun altro». Per Renzi, «Lucia sta facendo una dura campagna per modificare la legge sulla. I professionisti dell’odio non rispondono sui contenuti ma la attaccano. Noi siamo con la Annibali». Sostegno alla deputata renziana è arrivato anche da Annalaura Bernini (FI), che ha scritto: «La deriva di odio sui social non conosce da tempo limiti. Un abbraccio a Lucia», e da Paola Taverna (M5S), che ha twittato: «Le scelte politiche, gli ideali, le ragioni o i torti qui non c’entrano nulla. La cultura dell’odio è inammissibile. La mia solidarietà a Lucia Annibali».