I 5 sfidanti delle primarie del centrosinistraLa sera di martedì, sul palco del teatro della Luna a Milano, si è svolto il confronto televisivo tra i candidati alle primarie del centro-sinistra. Pierluigi Bersani, Matteo Renzi, Nichi Vendola e gli outsider Bruno Tabacci e Laura Puppato, durante le due ore della diretta televisiva di Sky Tg 24, hanno dato vita a un dibattito giocato sul rispetto reciproco e contraddistinto dalla brevità delle risposte. Rapidità che ha scatenato alcune polemiche per via della conseguente superficialità che in alcuni momenti ha contraddistinto la sfida politica.

“I Fantastici 5” – così è stata presentata in modo ironico la cinquina sul sito ufficiale del Pd, riprendendo il noto fumetto Marvel – si sono sfidati su svariati temi, passando dall’Europa con il contrasto del governatore della Puglia al patto di stabilità, al focus sull’Imu, sui diritti degli omosessuali, al no collettivo alla Fornero e a Marchionne, fino alle future alleanze politiche. Tema, quest’ultimo, che nei toni pacati dell’intera serata, ha segnato la più marcata contrapposizione tra i candidati alla guida del centro-sinistra.

Su Pierferdinando Casini, leader dell’Udc, si è vista una convergenza di vedute, pur con ragioni politiche differenti, tra Renzi e Vendola. Entrambi hanno rimarcato la loro volontà contraria a una possibile coalizione con il leader centrista. Gli altri esponenti, al contrario, sono stati più possibilisti con Pierluigi Bersani che ha specificato che “la coalizione è quella presente qui questa sera” ma di essere disponibile a “discutere con chiunque sia pronto a porre un argine alle forze populiste e di estrema destra che agitano l’Europa”.

Nella mattinata di mercoledì sono arrivate le prime reazioni. Per il centro-destra il commento è stato affidato a Daniele Capezzone, portavoce del Popolo della libertà. L’accusa al centro-sinistra è quella di non riuscire ad esprimere un progetto nuovo per il Paese: “I candidati non hanno tirato fuori un’idea di ripartenza, ma si sono complessivamente adagiati su una sostanziale difesa dello status quo, specialmente in economia”. Proprio su questo fatto l’esponente del Pdl ha rilanciato la possibilità che il centro-destra ha ancora numerose carte da giocarsi “se sceglierà una linea chiaramente distinguibile”.

Andrea Zitelli