Matteo Renzi vale undici punti percentuali per il centrosinistra. Più che sufficienti per battere Silvio Berlusconi in un confronto diretto. È quanto emerge da un sondaggio realizzato dall’Istituto Swg in esclusiva per Agorà, su Rai Tre.
Se si andasse oggi a nuove elezioni, il 41 per cento degli italiani voterebbe il centrosinistra (senza Sel) guidato dal sindaco di Firenze. La coalizione di centrodestra, con a capo Berlusconi, seguirebbe con un distacco di 10 punti, fermandosi al 30 per cento, mentre il Movimento 5 Stelle scenderebbe al 14 per cento. Senza Renzi, invece, sarebbe il centrosinistra a raccogliere solo il 30 per cento, superato da un centrodestra al 35. Il Movimento 5 Stelle sarebbe sempre il terzo partito ma con il 17,5 per cento dei consensi.
Renzi oggi non è né candidato premier né candidato alla segreteria del Pd. Non si sa ancora se i due ruoli saranno distinti, se ne parlerà in autunno al congresso. Al momento lo Statuto del Pd, al Capo Secondo, articolo 3, stabilisce che il segretario nazionale è anche il nome proposto dal partito alla Presidenza del Consiglio. Ma c’è sempre la possibilità di elezioni primarie, con tutte le difficoltà a mettersi d’accordo sulle regole. Ed è proprio la possibilità di mettere dei paletti troppo rigidi agli elettori a infastidire Renzi, che comunque ha già la sua strategia.
«Se l’obiettivo del gruppo dirigente del Pd è ‘come ti frego il candidato’, ho una buona notizia per loro: io resto a Firenze tranquillo», ha detto Renzi ad Agorà su Raitre, spiegando che deciderà se candidarsi alle primarie «appena decidono le regole loro, perché l’altra volta ho deciso e hanno cambiato le regole. Stavolta non passo da fesso».
Lucia Maffei