La poltrona del sindaco grillino di Quarto Rosa Capuozzo oscilla. Sapeva di infiltrazioni camorristiche ma non ha denunciato

La poltrona del sindaco grillino di Quarto Rosa Capuozzo oscilla. Sapeva di infiltrazioni camorristiche nella sua giunta ma non ha denunciato

Questione di onestà. «Perché siamo il MoVimento 5 Stelle e non un Pd qualsiasi». Per principio e «per grave violazione dei suoi principi» il sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo, è stata raggiunta da un provvedimento di espulsione. La notizia arriva direttamente dal blog di Beppe Grillo, che riporta le intercettazioni pubblicate a carico del primo cittadino del comune in provincia di Napoli. Da queste ultime, registrate il 24 novembre e il 16 dicembre 2015, risulta che Capuozzo era al corrente del coinvolgimento camorristico del consigliere della sua giunta Giovanni De Robbio, poi licenziato. Lui la ricattava. Pare che il primo cittadino non abbia mai ceduto, ma non ha nemmeno denunciato «immediatamente e senza tentennamenti alle autorità», come le regole M5S esigono.

Il Movimento ha cercato di mantenere il silenzio sulla vicenda finché è stato possibile. Lo scorso 25 novembre Rosa Capuozzo è stata convocata dal pubblico ministero Henry John Woodcock; le fu chiesto se fosse a conoscenza della lotta tra i clan di Quarto per il controllo delle imprese funebri e se avesse avuto problemi con De Robbio. Lei minimizzò, ignara di essere stata intercettata. E ancora il 17 dicembre, il giorno dopo l’espulsione del membro della giunta camorrista, al telefono con la consigliera Daniela Manfrecola il sindaco confermò la linea omertosa: «Bisogna gestire mediaticamente… più in silenzio possibile, senza mettere i manifesti».

Ma nell’espulsione della sola Capuozzo da parte dei M5S si annida il rischio di usare due pesi e due misure. Il sindaco non aveva denunciato le minacce ricevute ma aveva avvertito il collega grillino, nonché vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, chiedendo un incontro perché «loro ci devono commissionare subito». Ma la faccenda era rimasta interna senza arrivare alla magistratura. «Da tre mesi i vari Fico, Di Maio sapevano cosa accadeva a Quarto ma hanno preferito tacere e non fare nulla, sperando di cavarsela – ha commentato Andrea Romano (Pd) – ora con mossa gattopardesca Grillo e Casaleggio cacciano la Capuozzo solo per coprire e salvare il direttorio, le cui responsabilità nella vicenda di Quarto sono sempre più gravi».

Eppure lo stesso Di Maio – che in questi giorni ha commentato «Questo episodio mi fa male all’anima» – si unisce al coro dirigente del MoVimento che chiede le dimissioni del sindaco «perché l’esempio vale più di qualsiasi poltrona». Richiesta per il momento respinta da Capuozzo, che prima ha negato con decisione il passo indietro poi ha sfumato i toni in un «ne stiamo discutendo».

Chiara Piotto