Conferenza stampa del Movimento 5 Stelle prima del voto sulla piattaforma Rousseau nella sede di via Girolamo Morone a Milano, 11 febbraio 2021.ANSA/Mourad Balti Touati

Un super-ministero verde come punto di accordo tra Mario Draghi e il Movimento 5 stelle. Sembra essersi sbloccato così lo stallo degli ultimi giorni sull’appoggio dei pentastellati al nuovo Governo. Dopo il via libera del presidente incaricato alla nascita di un dicastero per la Transizione ecologica, voluto da Beppe Grillo, la base del M5s l’11 febbraio vota sulla piattaforma Rousseau su un eventuale supporto all’ex presidente della Banca centrale europea. Il nuovo ministero accorperebbe l’Ambiente e lo Sviluppo economico e avrebbe per modello quelli verdi di Francia, Spagna, Svizzera e Costa Rica.

L’annuncio dopo il post di Grillo – «Ci sarà un ministero della Transizione ecologica». La nascita del dicastero viene annunciata dalla presidente del Wwf Donatella Bianchi dopo l’incontro con Mario Draghi il 10 febbraio. Nella giornata di confronto con le parti sociali, il futuro premier sembra aver ascoltato anche l’appello di Beppe Grillo a «un super-ministero per la Transizione ecologica». In mattinata il leader del Movimento aveva definito sul suo blog i ministeri dell’Ambiente «obsoleti». «Lo dico da vent’anni negli spettacoli: “Il vero ministero dell’Ambiente è quello dell’Economia, dell’Energia, delle Finanze”». Nonostante non ci siano stati annunci ufficiali, l’appello sembra essere stato accolto da Draghi attraverso le dichiarazioni della presidente del Wwf.

Il voto su Rousseau – Il ministero per la Transizione ecologica è subito diventato il tema perno del M5s per la fiducia a Mario Draghi. Il quesito da votare su Rousseau (l’11 febbraio, fino alle 18) riporta, «Sei d’accordo che il Movimento sostenga un governo tecnico-politico che preveda un super-ministero della Transizione ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal Movimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?». Un richiamo alle origini del Movimento, visto che le sue cinque “stelle” sono sempre state acqua, ambiente, trasporti, sviluppo e energia.

Io mi fido di Beppe Grillo, che è sempre stato più lungimirante di tutti noi.
Io mi fido di Giuseppe Conte, perché non…

Pubblicato da Luigi Di Maio su Giovedì 11 febbraio 2021

 

Il ministero – Basato sulla fusione del ministero dell’Ambiente con quello dello Sviluppo economico, secondo Donatella Bianchi il nuovo dicastero dovrebbe avere come focus «la trasformazione verde, che dovrebbe essere trasversale alle altre politiche». Necessiterebbe quindi di un cambio di prospettiva: pensare l’economia e l’ambiente insieme, in un’ottica più ecologica, di sviluppo sostenibile e che favorisca la trasformazione verso le energie verdi.

I modelli all’estero – È stato Beppe Grillo a indicare alcuni possibili modelli per l’Italia: Francia, Spagna, Svizzera e Costa Rica sono gli Stati apripista. In Francia esiste un ministero della Transizione ecologica dal 2020, guidato da Barbara Pompili. Si occupa delle politiche di sviluppo sostenibile, transizione energetica, ambientali e di protezione della biodiversità, delle tecnologie verdi, del clima e dell’inquinamento, della prevenzione dei rischi naturali e tecnologici, ma anche di sicurezza industriale, dei trasporti e delle infrastrutture. Ambiente e infrastrutture sono concepite insieme anche nel dipartimento federale dell’Ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) in Svizzera, attivo dal 2019 e guidato da Simonetta Sommaruga. A esso sono delegati anche la gestione e vigilanza sulle fonti energetiche e i mezzi di comunicazione, perché non mettano in pericolo l’ambiente o la sicurezza e la salute dei cittadini. In Spagna c’è invece, dal 2020, il dicastero per la Transizione ecologica e la Sfida demografica (Miteco) di Teresa Ribera Rodriguez, per contrastare il cambiamento climatico, proteggere il patrimonio naturale, la biodiversità e per favorire la transizione energetica verso un modello sociale e produttivo più ecologico. Infine il ministero dell’Ambiente e dell’Energia costaricano (Minae) di Andrea Meza Murillo si occupa delle politiche in materia di protezione ambientale, uso sostenibile delle risorse naturali e della promozione dell’uso di fonti di energia rinnovabili.

Prospettive – L’istituzione del super dicastero terrebbe conto dei fondi del Next generation Eu, presto in arrivo e di cui parte sono da destinare alla transizione verso le energie rinnovabili, ma anche della co-presidenza italiana (con il Regno Unito) alla conferenza sul clima mondiale Cop26 del novembre 2021. Oltre che della presidenza dell’Italia al G20.