“Quando si tratta di legiferare per i diritti delle donne c’è sempre un buon motivo per rinviare”, ha detto mercoledì la senatrice Doris Lo Moro, Pd, relatrice in aula: “ma oggi è il giorno di della sintesi”. Sulla questione della parità di genere per le prossime elezioni europee la soluzione trovata è una norma transitoria. Più di così a campagna elettorale iniziata non si poteva fare. La terza preferenza verrà annullata se non si rispetta l’alternanza. A partire dal 2019 poi si prevede una rappresentanza paritaria nelle liste con l’alternanza per i capilista e la preferenza di genere con seconda e terza preferenza annullate in caso di violazione.

L’intesa arriva al termine del confronto in aula con il governo. “Capisco chi si trova in disaccordo – ha sottolineato l’onorevole Lo Moro – e anche io lo ero, ma la maggioranza ha sostenuto questa proposta e ne va tenuto conto”.

Presto per dire quali saranno gli effetti di questa nuova norma: “Vedremo se si tratta di una vittoria parziale o una sconfitta”, dicono dalle fila del Partito Democratico. Di avviso diametralmente opposto il Movimento Cinque Stelle che definisce la soluzione un inganno. Elena Fattori, portavoce dei grillini ha annunciato che ritirerà la firma dal disegno di legge perché “si tratta di un meccanismo che non tutela le donne”.

Silvia Sciorilli Borrelli