Una serie di “condizionalità”, come le chiamano i tecnici, da rispettare per poter mantenere il diritto al reddito di cittadinanza. Questo quello che emerge con il passare dei giorni mentre si avvicina il D-day per le misure cardine del governo gialloverde. Giovedì 17 gennaio dovrebbe svolgersi il Consiglio dei ministri in cui verranno discusse e approvate quota 100 e reddito di cittadinanza. I paletti posti dovrebbero servire da una parte a rendere il reddito uno strumento più efficace e dall’altra a limitare il carico sul bilancio dello Stato. Come già venuto alla luce nei giorni scorsi, i richiedenti dovranno svolgere delle attività formative previste dal centro dell’impiego. La novità odierna è che, in caso di assenze ingiustificate, il diritto al reddito potrebbe essere revocato. Stessa sorte per chi non parteciperà ai progetti di pubblica utilità previsti dal Comune di residenza. Un sistema di sanzioni che prevede anche delle pene intermedie: si va da tre richiami possibili al taglio di alcune mensilità. «Il sito internet per chiedere il reddito di cittadinanza sarà pronto nel mese di marzo. Ci siamo quasi», ha detto lunedì mattina il vicepremier Luigi Di Maio, in diretta Facebook.

Il pensiero della Lega – Durante un incontro a Milano della scuola politica della Lega, anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti ha espresso la sua opinione sul reddito di cittadinanza: «Questa misura di assistenza deve essere fatta bene, altrimenti diventa troppo facile fregare lo Stato e quindi tutti gli altri in questo Paese». Gli accordi paiono essere stati raggiunti tra gli alleati di governo: il ministro dell’Interno Matteo Salvini, ai margini dello stesso incontro, ha riferito che «non è in programma alcun vertice di maggioranza» prima del Consiglio dei ministri. Sembra che siano stati trovati anche i fondi per aumentare gli aiuti alle famiglie con disabili o numerose, condizione imposta dal leader della Lega per approvare il reddito di cittadinanza.

Ires agevolata e diritti ai rider – All’interno del “decretone” che verrà approvato giovedì ci sarà spazio anche per altre misure. Dovrebbe venire reintrodotta l’Ires agevolata al terzo settore, misura abolita dall’ultima legge di Bilancio e criticata trasversalmente perché avrebbe coinvolto anche gli enti no profit. Lo assicura il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, che ai microfoni di Adnkronos garantisce l’inserimento di «una norma che abrogherà l’aumento». Anche la questione dei diritti per i rider potrebbe essere trattata nel dl. La sentenza della Corte d’appello di Torino arrivata venerdì 11 gennaio aveva riconosciuto il diritto di cinque ex dipendenti di Foodora a essere pagati sulla base della retribuzione prevista per il contratto collettivo di lavoro della logistica trasporto merci. «Ci hanno anticipati», dice in un’intervista a La Stampa il professor Pasquale Tridico, consigliere di Luigi Di Maio in materia di lavoro. «La sentenza va nella direzione che avevamo in mente, l’idea è quella di equiparare i rider ai fattorini», continua Tridico. Il consigliere lancia anche un’accusa alle grandi aziende della consegna a domicilio: «Aspettavamo una loro proposta accettabile ma non è mai arrivata».