Il referendum abrogativo su cinque quesiti in materia di lavoro e cittadinanza si avvia a concludersi con un evidente fallimento sul piano della partecipazione. Alla chiusura dei seggi domenica 8 giugno alle 23, l’affluenza nazionale si è fermata al 22,73%, ben lontana dal quorum del 50% + 1 necessario per rendere valide le consultazioni. E in Alto Adige si è toccato il minimo assoluto: solo il 10,3% degli aventi diritto ha votato, il dato più basso registrato in Italia. I seggi hanno riaperto lunedì mattina alle 7 e rimarranno accessibili fino alle 15, ma già nella serata di domenica era chiaro che il quorum non sarebbe stato raggiunto. A livello regionale, la partecipazione è stata molto disomogenea: la Toscana ha fatto segnare il dato più alto con il 29,99%, seguita da Emilia-Romagna (28,85%) e Piemonte (27,13%). Tra le regioni meno partecipative, oltre all’Alto Adige, figurano Sicilia (16,32%), Calabria (16,23%) e Sardegna (18,93%). In Trentino, l’affluenza si è fermata al 21,84%, comunque sotto la media nazionale.

Bolzano – Nel capoluogo altoatesino la giornata si è svolta senza disordini, in un clima di compostezza e ordine, ma anche di evidente disinteresse. L’organizzazione ai seggi è stata efficiente, con operazioni di voto fluide e nessun intoppo logistico, ma la presenza degli elettori è rimasta molto limitata. «C’è disillusione, o forse solo scarsa informazione», ha commentato Delia Aureli, una scrutatrice bolzanina di 22 anni. In Alto Adige il referendum ha confermato una tendenza consolidata all’astensione. Per ritrovare numeri simili bisogna tornare alla tornata referendaria del 2009, anch’essa su due giorni e conclusasi senza il raggiungimento del quorum.

Referendum vs Amministrative – Il confronto tra l’affluenza al referendum dell’8-9 giugno 2025 e quella alle elezioni amministrative del 25-26 maggio in Alto Adige evidenzia un divario significativo. Alla consultazione referendaria, la partecipazione nella provincia autonoma si è fermata al 10,3%, il dato più basso registrato a livello nazionale. Alle amministrative, invece, l’affluenza nei comuni altoatesini interessati dal voto ha superato il 57%, con punte vicine al 60% in alcuni centri come Merano e Bressanone. La differenza può essere attribuita a vari fattori, tra cui la natura del voto. Le elezioni amministrative coinvolgono direttamente le comunità locali nella scelta dei sindaci e dei consigli comunali, mentre i referendum abrogativi richiedono una maggiore comprensione tecnica dei quesiti e non sempre suscitano un coinvolgimento immediato. Inoltre, il quorum del 50% + 1 previsto per la validità del referendum può incidere sulle strategie di partecipazione e sul livello di mobilitazione degli elettori.